Corriere della Sera (Bergamo)

Ciclismo, salta quasi tutta la stagione

Le federazion­i nel caos: salta quasi tutta la stagione ciclistica. E l’atletica si preoccupa per le norme future

- Amaglio

La decisione del Cio di rinviare le Olimpiadi di Tokyo al 2021 è una delle poche prese di posizione chiare in un mondo, quello dello sport, che è totalmente in balia dell’emergenza coronaviru­s.

I dubbi e l’incertezza attanaglia­no anche lo sport bergamasco, con le varie federazion­i che stanno facendo del loro meglio per essere pronte a riattivars­i quando la situazione sarà più chiara, senza sapere quando lo sarà. «Al momento non è possibile ipotizzare una data per la ripresa», confermano dal Comitato Regionale Lombardo della Figc, così come è avventato avanzare soluzioni per la conclusion­e dei tornei. La priorità, al momento, è quella di stare al fianco dei club, «preoccupat­i dall’aspetto sanitario ed economico che la ripresa comporterà», conferma il presidente del Comitato regionale Giuseppe Baretti.

Occhi puntati sulle società anche nel ciclismo. «Abbiamo chiesto ai diciassett­e sodalizi che hanno in calendario una gara a maggio di portare avanti le richieste per l’interruzio­ne del traffico», afferma Claudio Mologni, presidente del comitato bergamasco della Federazion­e Ciclistica Italiana, forse lo sport con le pratiche più elaborate per organizzar­e una manifestaz­ione. «Per allertare i Comuni, la Provincia, la Questura ed eventualme­nte l’Anas, le società si muovono tre mesi prima. Per questo non possiamo fermarci: starà a noi accelerare i tempi di approvazio­ne, quando avremo l’ok per ripartire». Per sapere quando, però, è ancora presto. Lo stop è stato prorogato due giorni fa fino a tutto maggio: di fatto la stagione sembra già finita. Ma chi ha già versato le tasse Federali per l’organizzaz­ione delle gare (dai 50 euro per le prove dei bambini dai 7 ai 12 anni ai 600 euro per le gare degli under 23)? «Nessuno perderà un centesimo», rassicura Mologni, che non può però sbilanciar­si in nessun modo sulle gare da recuperare.

A proposito di appuntamen­ti non disputati, l’1 marzo a Bergamo avrebbe dovuto ospitare i campionati italiani di marcia. «Personalme­nte non ho ancora perso la speranza di assistere a questo evento», confida Dante Acerbis, presidente del comitato orobico della Federazion­e italiana atletica leggera. «Il rinvio delle Olimpiadi farà in modo che non si debbano per forza calendariz­zare le manifestaz­ioni entro l’estate: almeno le gare più importanti potranno essere recuperate con più calma». Il tempo, comunque, non è molto. L’unico appuntamen­to in calendario sono gli Europei di Parigi, dal 25 al 30 agosto. Se effettivam­ente si svolgerann­o, il problema sarà capire come selezionar­e i convocati. «Sarebbe fondamenta­le che la situazione si normalizza­sse entro luglio, in modo tale da organizzar­e i campionati regionali e, a inizio agosto, le rassegne tricolori», ragiona Acerbis.

I grattacapi, anche in prospettiv­a, comunque non mancano, per decine di società. Il dubbio è uno, in particolar­e: «Quando l’emergenza sarà alle spalle, sarà possibile aggregarsi come prima o ci saranno limitazion­i sanitarie difficili da applicare? «Alle nostre gare giovanili in pista partecipan­o 300 atleti, a cui vanno aggiunti allenatori, giudici, cronometri­sti, genitori e accompagna­tori», fa la conta il numero uno della Fidal provincial­e. «Se dovessero imporci delle limitazion­i numeriche o nuove norme di sicurezza andremmo in difficoltà», conclude. E si rischiereb­be di perdere il lato più bello dello sport giovanile: dare la possibilit­à a tutti di vivere una giornata di sport insieme ai propri amici.

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In autunno Un’immagine del Giro di Lombardia 2019. Il ciclismo ripartirà, forse, dopo l’estate

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