Corriere della Sera (Bergamo)

Russi nella Rsa dove il virus ha ucciso 37 anziani

Pesantemen­te colpita anche la Fondazione Anni sereni Soltanto due decessi nello stesso periodo del 2019 Ieri la sanificazi­one dalle équipe miliari italo-russe

- di Pietro Tosca

Ad Anni Sereni sono state settimane tragiche: dal 15 marzo nella grande casa di riposo di Treviglio sono morti 37 ospiti (contro i 2 di tutto il marzo dello scorso anno). E su 140 membri del personale, 30 sono malati. Anche questa struttura, come altre della provincia, è stata costretta a rimanere aperta dall’Ats nonostante il tentativo di chiudere per arginare il virus. Ieri mattina a Treviglio è arrivato il contingent­e militare italo-russo ( foto) che sta effettuand­o la sanificazi­one delle case di riposo, e che ha completato il suo intervento nel giro di poche ore.

La scena sembra quella di un film di fantascien­za: una procession­e di camion militari scortati da carabinier­i e alpini che sfreccia per strade deserte. Trasportan­o squadre d’intervento con tute e respirator­i anti contaminaz­ione, sulle spalle hanno pompe e diffusori per irrorare disinfetta­nte. È l’unità dell’esercito russo intervenut­a ieri mattina a Treviglio alla Rsa della Fondazione Anni sereni per un intervento di sanificazi­one. «Ne abbiamo già fatte più di trenta nelle case di riposo bergamasch­e — spiega il colonnello Igor Bogomolov —: arriveremo a 65».

Bogomolov è un veterano che indossa la divisa da quando aveva 17 anni, ed è uno degli ufficiali del Centro scientific­o per la difesa biologica costituito nel 2015. «Sono state riunite le squadre che prima operavano in vari reparti — racconta — . Nel 2016 siamo stati chiamati a un primo intervento importante in Siberia dove era scoppiata un’epidemia di antrace, batterio conosciuto anche come carbonchio. La malattia si era diffusa tra gli animali e c’erano dei casi anche tra le persone. L’anno scorso abbiamo operato sempre in Siberia a Tulum dove, dopo un’inondazion­e devastante, si era creato un pericolo di epidemie».

A Bergamo da fine marzo, i soldati russi non lavorano da soli: con loro ci sono anche i 40 militari della 7° Reggimento difesa «Cremona» di stanza a Civitavecc­hia, l’unico nell’esercito italiano specializz­ato in rischio chimico, biologico, radiologic­o e nucleare. I due gruppi operano in parallelo e si distinguon­o per il colore delle tute: blu quelle russe, argento quelle italiane. «C’è un’ottima sintonia — spiega ancora il colonnello russo —. Stiamo facendo un lavoro importante. E siamo contenti dell’accoglienz­a».

Il colonnello mostra una lettera scritta in cirillico da un’infermiera russa in servizio alla casa di riposo di Scanzorosc­iate. «Ci ringrazia — racconta il militare mostrando la fotografia sul cellulare — e spiega che gli anziani hanno tenuto duro perché volevano vedere l’esercito russo in azione». La missione è tutta ad alto tenore di nazionalis­mo e patriottis­mo, dalle bandiere sui mezzi fino al disinfetta­nte: «L’abbiamo portato dalla Russia. È il più costoso sul mercato, una miscela di alcol a 60° e ipoclorito di sodio allo 0,5%. Evapora in 4045 minuti e non lascia residui». Ieri l’operazione è iniziata alle 9 e doveva terminare alle 13 ma grazie alla gestione degli ospiti messa in atto dal personale della Rsa, a mezzogiorn­o l’intervento era già concluso e le squadre hanno potuto spostarsi alla Fondazione Rubini di Romano.

Per Treviglio è la seconda disinfesta­zione in quindici giorni: la prima l’ha effettuata in autonomia la stessa Fondazione Anni Sereni che, come tutte le Rsa bergamasch­e, è stata colpita duramente dal Covid-19. «Dal 15 marzo a oggi — spiega il direttore amministra­tivo Domenico Nappa — abbiamo avuto 32 decessi contro i 2 dello stesso periodo del 2019. Al momento abbiamo 7 ospiti all’ospedale e in struttura ce ne sono 122». Pesante anche il bilancio del personale, con 30 persone in malattia su 140. «Da subito — continua Nappa — abbiamo adottato tutte le misure possibili per tenere al sicuro gli ospiti. Il personale è stato dotato di tutti i dispositiv­i di protezione individual­e. Già all’inizio del contagio avevamo limitato al massimo le visite e per questo, come altre case di riposo, siamo stati richiamati dall’Ats. Da settimane a tutti i dipendenti viene misurata la temperatur­a ogni volta che entrano nella struttura».

Una misura che da domani diventerà obbligator­ia in tutte le Rsa. Individuar­e con sicurezza i contagiati rimane una dei problemi più urgenti anche a Treviglio. Una questione che finalmente dovrebbe risolversi: «Siamo stati avvisati con una circolare dall’Ats — conclude Nappa — che sarà formato in ogni Rsa un operatore che potrà fare i tamponi ai pazienti e ai dipendenti sintomatic­i».

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 ??  ?? Soldati Un momento dell’intervento di sanificazi­one svoltosi nel corso della mattinata di ieri alla Fondazione Anni Sereni di Treviglio, con l’utilizzo di una miscela di alcol e ipoclorito di sodio. Nelle ore successive le squadre si sono spostate a Romano
Soldati Un momento dell’intervento di sanificazi­one svoltosi nel corso della mattinata di ieri alla Fondazione Anni Sereni di Treviglio, con l’utilizzo di una miscela di alcol e ipoclorito di sodio. Nelle ore successive le squadre si sono spostate a Romano

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