La natura di design
Nozze e ricevimenti annullati: le creative pavesi dei fiori si reinventano riproducendo quadri con boccioli e modelle
BELGIOIOSO (PAVIA) Nonostante gli affari siano stati messi a dura prova dal coronavirus che ha tagliato l’80% degli incassi, il bicchiere può essere mezzo pieno. Finché la natura viene in soccorso. Con una ventina di eventi e matrimoni posticipati a data da destinarsi o addirittura cancellati dal calendario, Debora e Sonia Sorezzini, le «designer della natura», medaglia d’oro al campionato italiano fioristi del 2013 (coppa Federfiori) hanno pensato di riprodurre capolavori dell’arte servendotagliato si di fiori e regali del bosco. Nella loro casa di Belgioioso, nel Basso Pavese, intrecciano e compongono quadri green. «Un modo per tenersi impegnate, ispirare qualcuno anche a casa, e comunicare il bello». Chiamarle fioriste sembra quasi riduttivo: dalle mani delle due sorelle pavesi nascono vere opere d’arte, «nature vive» estemporanee che durano il tempo di qualche scatto fotografico (prima che i fiori appassiscano). «Non usiamo nulla di artificiale, ma soltanto ciò che la natura ci dona — spiega Debora —. In questi giorni il negozio resta chiuso, la nostra attività si è ridotta notevolmente, e le consegne per i clienti non ci impegnano a tempo pieno, così, per non perdere il buonumore, ci siamo affidati alla reperibilità della terra, recuperando fiori, rami, bacche e foglie dai nostri giardini e da un bosco dietro casa, e ci siamo messe a creare».
La musa è Denise, figlia di Debora, che, a seconda dell’estro di mamma e zia, e da ciò che viene raccolto, «non o estirpato», ci tengono a precisare, può trasformarsi in quadro animato: la creatura fiabesca adornata da succulente, una Flora 2.0, patrimoni dell’umanità come la Primavera di Botticelli, o Frida Kahlo. Si chiama land-art, e le due floral designer del pavese ne sono esponenti note. Per una loro «natura viva» sono necessarie diverse ore di lavoro minuzioso e preciso, a seconda del soggetto da replicare. «Impieghiamo dalle due ore a un’intera giornata, in funzione delle diverse tecniche floreali e dallo studio di progettazione».
«In questo momento dai tempi dilatati e spesso tutti uguali, vorremo anche suggerire dei piccoli lavoretti da fare per ingannare la noia: basta uscire in giardino e con dell’edera e dei fiori di campo, ad esempio, si crea a costo zero». Non solo arte, e cultura del bello, ma anche sostegno emotivo riservato alle tante spose che si sono viste costrette ad annullare le nozze programmate da mesi: 25, i matrimoni cancellati in questa primavera complicata. «Solitamente accompagniamo le nostre donne condividendo dei percorsi di vita, ma mai ci saremmo immaginate di trovarci in questa situazione — racconta Debora —. Le abbiamo rincuorate: tutto andrà bene, e tra qualche mese o la prossima primavera, saremo ancora qui a studiare allestimenti e bouquet». Debora e Sonia stanno già studiano l’opera della ripartenza. Questa volta la protagonista non sarà Denise, e il lavoro durerà un’intera giornata. «Quando la quarantena e l’isolamento forzato sarà terminato, le nostre clienti diventeranno soggetti di un’opera corale direttamente in una foresta».