Inizia il Ramadan ma si prega a casa Cibo ai bisognosi
Domani inizia il Ramadan, che quest’anno — per il lockdown — sarà diverso rispetto agli anni scorsi. Non ci saranno tendoni per la preghiera collettiva. Il Centro islamico di via Cenisio, a Bergamo, ha già inviato via WhatsApp ai fedeli il calendario del Ramadan, con gli orari della preghiera e ognuno pregherà a casa propria. «È la prima volta che succede, almeno nella storia moderna — dice il presidente di via Cenisio, Mohamed Saleh —. Il Centro islamico è chiuso da settimane». E se tanti parroci, in questo periodo di emergenza, si sono organizzati per trasmettere le messe online (su Facebook o YouTube), non succederà la stessa cosa per il venerdì degli islamici. «Anche noi inviamo via WhatApp o Facebook lezioni, comunicazioni e anche invocazioni a cui poi i fedeli rispondono, ma la preghiera online no. Qualche fedele — spiega Saleh — l’aveva chiesta, ma non è fattibile. Per noi la preghiera implica il contatto fisico, dobbiamo essere aggregati insieme, uno vicino all’altro. Non esiste per noi la possibilità di pregare a un metro di distanza uno dall’altro. Non c’è la speranza che le moschee riaprano nella fase 2, succederà forse nella fase 3 o 4, vedremo. Per ora, preghiamo a casa. Ognuno con la propria famiglia. In genere il padre guida la preghiera, poi c’è la fila dei figli maschi e, dietro, quella delle donne, tutti nella stessa stanza. Anche a casa si fa l’abluzione, parte importante della preghiera». Negli anni scorsi, nelle sere di Ramadan, alla rottura del digiuno il Centro islamico (in trasferta al Centro Galassia) apparecchiava tavolate anche per chi non aveva da mangiare. «Quest’anno non è possibile, così — dice Saleh — abbiamo deciso di aiutare i più bisognosi con pacchi pieni di cibo, pasta, olio e anche la Nutella. Li porteremo a casa dei più poveri, musulmani o no, non importa. Chi ha bisogno ci può contattare. Avremo dieci volontari che da venerdì (domani, ndr) distribuiranno i pacchi di viveri nelle case dei bergamaschi: abbiamo informato il Comune che l’ha comunicato alla Prefettura. Ci mancheranno le tavolate tutti insieme e anche la preghiera collettiva, ma non si può fare diversamente. Speriamo sia il primo e ultimo Ramadan in questa situazione di emergenza». (s.s.)