Angelica, elogio della leggerezza «In questo momento la musica può essere una consolazione anche se per molti professionisti è dura»»
Con un video fatto in casa la cantautrice monzese anticipa il suo prossimo album
Niente concerti, niente incontri con i fan, il mercato discografico quasi paralizzato. L’emergenza sanitaria e la quarantena forzata di questi giorni sono una dura prova per tutti, inclusi i musicisti, che messi in panchina dal coronavirus si stanno ingegnando per restare in contatto con il proprio pubblico attraverso i social, mai come ora nostri complici nell’isolamento.
Lo sa bene Angelica, cantautrice monzese di stanza a Milano, che da qualche settimana sta condividendo sul canale Telegram «Santangelica» registrazioni casalinghe di brani, fotografie, pensieri, oltre a dilettarsi su Facebook e Instagram, dove sarà in diretta streaming oggi alle 16.
Dopo un album candidato alla Targa Tenco con i Santa Margaret, band da lei fondata con Stefano Verderi (chitarrista del gruppo Le Vibrazioni), la 30enne si è buttata nella carriera solista; è di fine marzo il suo nuovo singolo «C’est Fantastique». «Un elogio alla vita con cui volevo trasmetteDopodiché re leggerezza in un periodo difficile — spiega —. Ma una leggerezza consapevole, legata alla conoscenza delle nostre fragilità e mancanze»
Arrangiata e prodotta con Riccardo Montanari, Giacomo Carlone e Antonio «Cooper» Cupertino, la canzone intreccia un basso Rickenbacker del 1972 con loop campionati e synth anni ’90 per dar vita a un pop sognante, infarcito di tocchi psichedelici alla Tame Impala.
Un’anticipazione di quello che sarà il secondo disco di Angelica dopo «Quando finisce la festa» del 2019: uscirà dopo l’estate e comprenderà anche «Vecchia novità», altro suo recente singolo con ospite l’attore Giacomo Ferrara, volto della serie tv «Suburra».
«Nonostante la pandemia vado avanti, si lavora a distanza, spero che la mia musica sia di conforto», dice la songwriter, che proprio per evitare rallentamenti ha realizzato il video di «C’est Fantastique» da sola, con le sue mani, usando solo il cellulare e un’app per montare. E racconta: «Fino ai 12 anni sono stata digiuna di musica, ai miei genitori non interessava. Poi un’estate presi un’influenza, per non annoiarmi chiesi un lettore cd e me ne arrivò uno di seconda mano con dentro una compilation dei Beatles dimenticata dal vecchio proprietario. Rimasi folgorata, sono persino scappata di casa per andare a un concerto di Paul McCartney in Germania. ho imparato a suonare la chitarra e iniziato a scrivere le prime canzoni, tutto da autodidatta».
Tra i suoi idoli cita anche Ornella Vanoni, Mina, Patty Pravo, Umberto Bindi, Lucio Battisti, Domenico Modugno. Quanto alla quarantena, che sta trascorrendo nel suo appartamento in zona Ripamonti, non ha dubbi: «È un buon momento per creare e imparare, io giro video, dipingo, suono».
La musica è il suo unico mestiere. «Fino a due mesi fa riuscivo a camparci, adesso non so come andrà, penso anche a tecnici, fonici, tour manager: l’emergenza ha messo in luce la totale di mancanza di tutele per queste figure professionali, urge un cambiamento».
Intanto si sogna. «Mi manca il palco, ma anche la possibilità di potermi gustare un cono gelato passeggiando senza ansie: in questa stagione era il mio rituale».
❞ Da bambina sono stata digiuna di dischi Poi rimasi folgorata dai Beatles
❞ Mi manca il palco ma anche la possibilità di gustare un gelato in strada