«Allenamenti duri In confronto in partita quasi mi riposo»
Prima, bomber. Con tre parentesi all’Atalanta: «La prima volta avevo 21 anni, Mondonico in panchina. A Bergamo si sta bene, c’è un tifo della Madonna. Poche squadre riescono a vincere su quel campo». Poi commentatore tv, influencer con sketch tutti da ridere sui social. Quindi organizzatore di tornei di calcio tennis in spiaggia e infine, causa quarantena, intervistatore. Da migliaia di views. È la vita di Bobo Vieri che, dopo Nicola Ventola, Antonio Cassano e Francesco Totti, ha chiacchierato una ventina di minuti con il Papu Gomez via Instagram. Il capitano dell’Atalanta ha toccato molti temi, a partire dagli inizi dell’avventura in nerazzurro: «Arrivavo dall’Ucraina e mi sono ritrovato a Brembate Sopra. Là stavano tutti gli altri sudamericani, da Maxi Moralez a Denis. Il residence in cui vivevo era carino, ma era a mezzora da Bergamo. Poi mi sono trasferito in centro».
Tifoseria calda
«Avevo giocato nel Sud Italia, a Catania, e provengo dal Sudamerica, dove le tifoserie sono particolarmente calde. Quando sono arrivato, mi sono sorpreso, perché il tifo qui è tanta roba, la gente è folle. C’è grande senso di appartenenza alla città e alla squadra.
Poi Bergamo è una città piccola, ma bella. E si vive benissimo».
La squadra
«A parte la qualità dei singoli in attacco, abbiamo dei ragazzi che si fanno un mazzo così e corrono il triplo di me, Zapata e Ilicic: De Roon, Freuler e Pasalic hanno tre polmoni ciascuno. Tornando al tridente, ci sono poche squadre, chiamiamole “provinciali”, che si possono permettere certi nomi. E non dimentichiamo Muriel, che ha segnato 14 gol». Il Papu, poi, parla della filosofia societaria: «Ogni anno il club, per ragioni economiche, è costretto a vendere qualcuno di importante. Ma ogni anno la squadra continua a fare bene, perché riesce a trovare qualcosa di nuovo anche se i meccanismi alla base sono collaudati. E poi chi è qui da tanto, come il sottoscritto o de Roon o Freuler, è bravo a guidare i nuovi, così la fase di ambientamento non è lunga». C’è chi arriva dal mercato, ma anche chi fa il salto dal vivaio. «Spesso giochiamo contro i ragazzi della Primavera in settimana. E dobbiamo tirare delle stecche perché non riusciamo a fermarli. A volte non vediamo la palla. C’è Traore, che ha 17 anni, e mi sembra Messi e ciclicamente spunta fuori qualcuno di nuovo. Fortissimo».
L’allenatore
Gran parte del merito dei recenti risultati positivi (l’Atalanta è quarta in classifica e ai quarti di Champions) va a Gasperini. Maniacale, soprattutto nella preparazione fisica. Gomez lo sa bene: «Durante la settimana non mi godo niente. Il mister il martedì ti ammazza, mercoledì si dedica alla forza e il giovedì ti spacca. Non vedo l’ora che arrivi la partita domenica perché così posso riposarmi». La preparazione che fa soffrire in particolar modo Ilicic: «Josip si lamenta di tutto, ma lo fa per scherzare. Ha un fisico pazzesco: è alto un metro e 90 ed è veloce. Ha un modo di giocare strano e ha trovato continuità. È incredibile. Zapata? Quando lancia la palla in avanti e parte sembra un treno. Io non mi avvicino a lui nemmeno in partitella, perché se mi arriva una spallata mi fa volare di due metri».
Gli idoli
«Io sono cresciuto con la generazione di argentini che all’inizio degli anni Duemila giocava qui in Italia: da Veron ad Almeida passando per Crespo e Batistuta. Mi svegliavo la mattina per vedere le vostre partite». Infine Vieri chiede un pensiero per i bergamaschi colpiti dal coronavirus: «La gente è tosta. È un popolo che sta soffrendo, ma che sa soffrire. E sono sicuro che, quando tutto finirà, uscirà temprato da questa emergenza». Parola di capitano.
Il gruppo «Ci sono ragazzi che corrono per noi là davanti, sembra abbiano tre polmoni»
Il bomber
Zapata quando parte palla al piede sembra un treno. Io non mi avvicino a lui nemmeno in partitella perché se mi dà una spallata mi fa volare
L’emergenza
Il coronavirus ha colpito duramente Bergamo, ma qui la gente è tosta. Le persone stanno soffrendo, ma sanno soffrire. Si rialzeranno