Il talento di Josef tra videocorsi e concerti via web
A soli 11 anni trionfa al Concorso pianistico di Sestri Levante, poi la Finale di Amadeus Factory nel 2017, quindi la vittoria a Forte dei Marmi. Josef Mossali, classe 2001, nato a Brescia ma bergamasco d’adozione, è una delle giovani promesse della musica classica. Se gli chiedete di scegliere cinque aggettivi per definire la città di Donizetti vi risponderà «a misura d’uomo, surreale, per l’eccezionale stratificazione stilistica del suo centro storico, innovativa e competitiva, se pensate alle proposte che l’hanno portata a un soffio dall’essere Capitale europea della Cultura 2019; infine tenace, come sta dimostrando in questo periodo di emergenza».
Quando e come ha scoperto la passione per la musica?
«Avevo appena quattro anni. Accadde un giorno sul finire dell’estate, quando con la mia famiglia andammo a Bergamo. Passeggiando tra le vie di Città Alta fui colpito dalla bellezza quasi fiabesca dei monumenti, ma quando arrivammo vicini alla sede storica del Conservatorio e iniziammo a sentire della musica provenire da quell’edificio scattò il colpo di fulmine. Sentii chiaramente un irrefrenabile desiderio di partecipare a quella musica. Custodisco ancora oggi quel ricordo con grande affetto».
Quanti anni aveva quando ha cominciato gli studi in Conservatorio?
«9 anni e ho scelto di studiare al “Donizetti” di Bergamo per diverse ragioni. In primo luogo ero attratto dalla sua storia prestigiosa, ormai più che bicentenaria. Il Conservatorio, per la città, non ha rappresentato solo una splendida risorsa di cultura e istruzione, ma anche un pezzo portante della sua identità. Bergamo, inoltre, è una delle due città del Festival Pianistico Internazionale, dove è possibile apprezzare musicisti di grande livello, nella cornice dello splendido Teatro Donizetti. Altre mete obbligate, per chi come me studia musica, sono la Fondazione Sala Greppi, la Società del Quartetto e la Sala Piatti».
Nel 2018 al Pianistico è stato premiato come «giovane talento musicale dell’anno». Se l’aspettava?
«In realtà no. Quando l’ho saputo la mia gioia è esplosa, non tanto per il riconoscimento in sé, ma per il fatto che il premio fosse conferito da una realtà che ho sempre considerato un punto di riferimento, un contesto nel quale mi riconosco appieno come cittadino acquisito di Bergamo. L’anno scorso, dopo aver vinto la borsa di studio, mi sono esibito al Teatro Sociale e ho eseguito il Terzo Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven, un’esperienza indimenticabile».
Cosa le sta insegnando questa emergenza?
«Stiamo tutti imparando che progettare, tenendo conto solo di noi stessi e delle cose che diamo per scontate, non è una scelta vincente. Oggi più che mai dobbiamo rivalutare il ruolo dell’arte, perché l’energia immaginativa può diventare il vero motore propulsivo necessario per la ripartenza. Non dimentichiamo che fare arte è una possibilità profondamente umana e alla portata di tutti».
Come si svolge adesso la didattica? Qual è la sua giornata tipo?
«Faccio lezione via Skype, una modalità che può andar bene per i brani ancora «in costruzione» meno per quelli già maturati, per i quali bisognerebbe fare un lavoro sul suono che in modalità «telestudio» è impossibile. Inviamo ai docenti anche brevi registrazioni audio video cui seguono mail dettagliate. La mia giornata ruota ancor di più intorno allo studio. Costretti a casa c’è più tempo per l’ascolto di buona musica, anche su web, pensate alla Digital Concert Hall dei Berliner Philharmoniker. Per non dire dei tanti musicisti che pubblicano video “home made”: io seguo Beatrice Rana, Seong-Jin Cho e Julianna Avdeeva».
Progetti per il futuro? «Sono nella rosa dei 10 semifinalisti del Premio Internazionale Antonio Mormone. Le semifinali si sarebbero dovute concludere l’8 maggio, con l’annuncio dei tre finalisti, ma al momento è tutto bloccato».
❞ Questo tempo ci insegna che progettare, tenendo conto solo di noi stessi e delle cose che diamo per scontate, non è una scelta vincente
Oltre alle lezioni che seguiamo via Skype, inviamo ai docenti anche brevi registrazioni audio video a cui seguono mail dettagliate