Genta (Crc) su ops: valori troppo distanti
«Ora come azionisti di Ubi siamo fortemente limitati nell’esplorazione legittima e doverosa di alternative che la vedano parte determinante di un futuro terzo polo bancario». Lo ha dichiarato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Giandomenico Genta. «Speriamo che qualcuno si accorga di questa difficoltà, visto che non possiamo fisicamente circolare e incontrarci liberamente ne’ con gli advisor, ne’ con potenziali partner alternativi e nemmeno tra noi». Genta ha poi ribadito il suo giudizio negativo sull’ops lanciata da Intesa che, a suo parere, «è un’ottima operazione, ma solo per Intesa». «Con il piano prefigurato, depositato in Consob e ancora a noi non noto, per noi significherebbe dover assistere a uno spezzatino che mortificherebbe una grande banca come Ubi, le sue risorse umane e i suoi stessi clienti — ha proseguito —. Non lo abbiamo detto noi, ma il Ceo stesso di Intesa. Inoltre l’operazione, inaccettabile, viene proposta a valori incredibilmente distanti dai valori patrimoniali». «Ci sarebbe uno sconto del 60% sul patrimonio di Ubi, tra l’altro con uno scambio carta su carta senza che né la banca, né’ gli azionisti di Intesa tirino fuori un euro — ha detto ancora Genta —. È quasi surreale. Una situazione delicata, se pensiamo all’auspicio che il governatore della Banca d’Italia ha formulato recentemente per la nascita di un terzo polo bancario».