Malinovskyi preoccupato: «Molti club a rischio se non finiamo l’annata»
«Se questa stagione non viene portata a termine, rischia di non esserci una prossima: i club sono in perdita, devono pagare gli stipendi non solo dei calciatori ma di tutte le persone che lavorano in questo mondo. E se le perdite fossero eccessive, alcune società potrebbero sparire. Si deve completare l’annata, ovviamente seguendo tutte le norme del caso». A parlare è Ruslan Malinovskyi, centrocampista dell’Atalanta, ingaggiato la scorsa estate dai belgi del Genk per 14 milioni di euro. Il nerazzurro è intervenuto in una chat sui social organizzata dalla Federcalcio ucraina in cui ha espresso tutta la sua preoccupazione sul futuro del sistema calcio qualora non si tornasse a giocare a causa del coronavirus. A questo proposito, sulla questione stipendi, il giocatore fa sapere che «all’Atalanta non sono così alti e finora è rimasto tutto invariato», mentre, allargando il discorso a tutta l’emergenza sanitaria, parla delle condizioni di Bergamo. «Qui la situazione è migliorata, ricoveri e vittime sono in calo e non vediamo che arrivi il 4 maggio, quando alcune restrizioni potrebbero essere revocate». Ma per quanto riguarda la ripresa a porte chiuse, la mezzala della Nazionale Ucraina avverte: «Anche nel ritorno contro il Valencia in Champions League abbiamo giocato senza pubblico ma fuori dallo stadio c’erano 10 mila tifosi spagnoli... Sono sicuro che con l’approccio giusto i club possano garantire le condizioni giuste ma dipende anche dalla gente». Infine una battuta di mercato: «La Premier League? Mi piace, ho avuto l’occasione di giocare con l’Atalanta in Inghilterra delle amichevoli durante la preparazione estiva. I campi e l’atmosfera sono meravigliosi ma non credo che oggi le società stiano pensando al mercato».