Le case si vendono i negozi no Il rebus tipologia nei prossimi mesi
Non è tipo da grandi scoramenti, Luciano Patelli, titolare dell’omonima agenzia immobiliare di Bergamo, oltre che vice presidente vicario di Ascom Bergamo e consigliere nazionale della Federazione italiana mediatori agenti d’affari e immobiliari. «Non prevedo per il settore delle abitazioni private una grande regressione — attacca —. Anche in piena emergenza sanitaria abbiamo finalizzato le trattative che avevamo in corso. Chi ha interesse serio per un immobile non si ferma.
Ora si tratta di capire come e se evolverà il mercato». Il Patelli-pensiero è abbastanza chiaro nel premettere che forse qualcosa sulla spinta emotiva del momento, potrebbe cambiare nella domanda. «Ma credo che tra qualche mese la maggior parte della gente si sarà scordata di questo periodo e le richieste torneranno a orientarsi verso una determinata tipologia di casa. Resta un punto di domanda: verrà abbandonata la tipologia costruttiva degli anni ‘80 con grandi camere per preferire abitazioni con stanze più piccole e grandi terrazzi, oppure con la dotazione di giardino? «Occorrerà qualche mese perché il mercato si stabilizzi,tenendo presente il ruolo determinante che, nella valutazione dell’immobile, viene giocato dalle banche. Nella speranza che i tassi di interesse si mantengano interessanti per il compratore». Discorso pessimistico,invece, per gli immobili commerciali. «Lo scenario è disastroso — conferma Patelli — considerando che la maggior parte dei commercianti si trova in affitto, non credo assisteremo a un futuro di investimenti. Le banche, in caso di acquisto, non erogano mai più del
50% del valore dell’immobile, mentre per il locatore la crisi apre grandi incognite. Il rischio che le vetrine restino spente è altissimo».