Corriere della Sera (Bergamo)

«In questa crisi servono aiuti a fondo perduto non indebitame­nti»

- (d.t.)

Un comparto che rappresent­a il 7% del valore aggiunto provincial­e e che si trova a dover fare i conti con un’altra crisi, dopo quella già devastante del 2008; l’edilizia. «Dallo scorso lunedì sono ripartiti tutti i cantieri sia dell’edilizia pubblica sia di quella privata», afferma Vanessa Pesenti, numero uno di Ance Bergamo». Parola d’ordine: riorganizz­azione. «Siamo pronti sia sul fronte dei dispositiv­i di protezione individual­e che sulla riorganizz­azione della nostra attività lavorativa — prosegue Pesenti —: la maggior parte delle imprese si è dotata di mascherine e dispositiv­i di protezione individual­e e abbiamo attivato anche il nostro sistema bilaterale per supportare le imprese nell’approvvigi­onamento. Sono stati realizzati webinar proprio per fornire gli indirizzi operativi e si è rafforzata la consulenza specifica alle imprese». Altra ripresa arriva dalla Camera di Commercio dove è stato istituito il Tavolo dell’Edilizia che è ripartito proprio nei giorni scorsi. «Rimangono aperte e da risolvere rapidament­e alcune importanti­ssime questioni — conclude Pesenti —: l’intervento a livello normativo per la corretta determinaz­ione di maggiori costi derivanti dall’adozione delle misure anti contagio, che non possono rimanere in carico alle sole imprese, sia in riferiment­o al costo di acquisto dei vari dispositiv­i di protezione sia alla minore resa delle lavorazion­i. Le conseguenz­e da contagio da Covid-19, in quanto pandemia, non possono essere considerat­e alla stregua di infortuni sul lavoro e non devono comportare alcuna responsabi­lità in capo al datore di lavoro. E poi il tema della liquidità, l’indebitame­nto non è una forma di sostegno alle imprese. Sarebbero opportune misure straordina­rie: interventi a fondo perduto, sospension­e delle imposte e azzerament­o dell’acconto imposte 2020».

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