Programmazione estiva all’aperto: il Donizetti ci punta Arte, nodo sponsor
Incertezza è la parola d’ordine che incombe sul settore culturale, in attesa delle disposizioni ministeriali sulla riapertura. Le istituzioni si stanno confrontando per ridefinire un nuovo modello culturale, che risponda alle esigenze di una quotidianità diversa. Da parte della Fondazione Donizetti, della Carrara e della Gamec c’è la consapevolezza che il pubblico sarà cittadino e tutto dovrà essere calibrato su questo target, viste le restrizioni di accesso alla nazione e alla Regione, sinonimo di restrizione del turismo. «Stiamo preparando una programmazione estiva all’aperto e pensando a quella autunnale, nel rispetto delle norme», dichiara Massimo Boffelli, direttore della Fondazione Donizetti, che stima tra gli 80 e i 100 mila euro la perdita di incasso di marzo e aprile, per l’annullamento degli spettacoli di prosa. Per la programmazione dei musei grava l’incognita delle sponsorizzazioni. La Carrara si chiede se gli sponsor garantiranno i loro crediti e nel frattempo pensa a iniziative di sostegno alla pinacoteca e all’attivazione di app e nuove tecnologie per visite in sicurezza. La Gamec stima una perdita di circa 200 mila euro per le mancate sponsorizzazioni. «Il problema sono i contributi dei soci privati e dei sostenitori — dice Lorenzo Giusti, direttore della Gamec —. Purtroppo, alcune entrate messe a bilancio per il 2020 non ci sono più. Dal punto di vista economico il problema sarà il 2021». La Galleria di arte moderna e contemporanea, che ha fronteggiato la situazione con progetti digital come Radio Gamec, riaprirà a settembre, mentre la mostra dedicata a Daniel Buren, prevista a giugno a Palazzo della Ragione, rischia di saltare. Confermata invece quella di Antonio Rovaldi, ospitata negli spazi della Carrara, non appena la pinacoteca riaprirà.