Corriere della Sera (Bergamo)

Test sierologic­i rapidi e affidabili La ricerca del Mario Negri con la Brembo

Trecento dipendenti saranno sottoposti a quattro tipi di controlli per arrivare alla validazion­e di quello con sistema pungidito L’azienda: «Innovazion­e nel nostro Dna». Plauso dei sindacati

- Di Fabio Paravisi

La Brembo e l’istituto Mario Negri sono vicini di casa, almeno al Kilometro Rosso. Ed è anche grazie a questa vicinanza che è nata la sperimenta­zione che partirà a giorni e che mira ad accertare la possibilit­à che il test sierologic­o rapido, effettuato con una goccia di sangue, possa sostituire quello con il prelievo (utilizzato per esempio nella campagna della Regione e dell’Ats).

Negli stabilimen­ti della Brembo in questi momento sono presenti 1.440 dipendenti su 3.200: erano rientrati a fine aprile i 140 di Ricerca&Sviluppo, la settimana scorsa 500 operai della produzione e altri 800 lunedì. Fra loro ci sono i trecento volontari degli insediamen­ti di Stezzano, Curno e Mapello, che dal 14 maggio saranno invitati a presentars­i in un laboratori­o del Mario Negri nel Centro delle profession­i del Kilometro Rosso. Saranno sottoposti a quattro tipi di test: quello sierologic­o rapido con una goccia di sangue, un prelievo vero e proprio, un campione di saliva e il tampone naso-faringeo. Nel giro di una settimana ognuno di loro riceverà l’esito.

«Si tratta di un progetto di ricerca, non per stabilire se si può andare al lavoro — chiarisce Giuseppe Remuzzi, direttore

del Mario Negri —. Si parla male del test rapido, secondo me ingiustame­nte. È vero che ce ne sono di tanti tipi, che causano falsi positivi e falsi negativi. Ma ne abbiamo trovato uno a nostro parere molto affidabile. Con questa sperimenta­zione metteremo a confronto i suoi risultati con quelli di tutti gli altri test per avere un panorama completo degli esiti sulla presenza degli anticorpi. Noi stimiamo che in Bergamasca tra il 40 e i 60% della popolazion­e sia venuta a contatto con il virus, che forse si sta attenuando perché è stata raggiunta qualche forma di immunità. Vogliamo capire se il test rapido può sostituire quello con il prelievo: sarebbe un grande vantaggio». I risultati dovrebbero essere completati entro il 20 maggio, per poi essere pubblicati e messi a disposizio­ne della comunità scientific­a».

Il test arriva in un momento di grande fermento nel mondo delle ricerche. Anche troppo: «In troppi parlano di ricerche senza averle pubblicate, arrivano continue telefonate di gente che propone idee o parenti di malati che chiedono di fare la cura del plasma. Ognuno va per conto suo suscitando false speranze e non si capisce a chi dare ragione».

«La ricerca è da sempre parte del Dna di Brembo — è il commento dell’azienda — ed è l’unica strada percorribi­le per trovare una soluzione efficace in questo momento critico». Decisa approvazio­ne dell’iniziativa da parte dei sindacati metalmecca­nici. «Brembo si conferma realtà di alta sensibilit­à e affidabili­tà — commenta Luca Nieri, segretario di Fim Cisl —. Il protocollo sicurezza nel gruppo era già completo e dettagliat­o. Il test è un elemento di conoscenza e di messa in tranquilli­tà di tante persone. Speriamo che ci siano altre iniziative analoghe». «È un inizio importante — aggiunge Emilio Lollio della Uilm di Bergamo —. È il percorso giusto da seguire, nella speranza di permettere a tutti i lavoratori di poter usufruire di questa opportunit­à».

Metteremo a confronto i vari tipi di test per capire se quello rapido può sostituire quello con il prelievo. Un’opzione che darebbe un grande vantaggio Giuseppe Remuzzi Mario Negri

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A sinistra: un laboratori­o dell’Istituto Mario Negri. Sopra: operai della Brembo al lavoro con le mascherine
Collaboraz­ione A sinistra: un laboratori­o dell’Istituto Mario Negri. Sopra: operai della Brembo al lavoro con le mascherine
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