Le proteste dei frontalieri per riaprire i valichi minori
Frontalieri in coda e pressing di amministratori e politici comaschi per la riapertura dei valichi minori. Migliaia di italiani sono tornati al lavoro oltreconfine, ma molte dogane sono ancora chiuse per l’emergenza sanitaria. Il traffico è concentrato sulle frontiere principali e questo si traduce in tragitti più lunghi e file chilometriche per andare al lavoro. Ieri, da Berna è arrivato un primo segnale positivo, con l’approvazione di una mozione per la riapertura dei valichi. La protesta dei frontalieri comaschi vede tra i più attivi il sindaco di Centro Valle Intelvi, Mario Pozzi, che da giorni chiede la riapertura del valico della Valmara, un punto di riferimento per oltre mille frontalieri ora costretti a raggiungere Porlezza per attraversare il confine. Appelli per la riapertura della dogana anche dal primo cittadino di Maslianico ,Tiziano Citterio, che quotidianamente registra code ininterrotte di auto in uscita dal paese verso Ponte Chiasso o Brogeda. Ieri, in audizione al Comitato parlamentare Shengen, l’ambasciatrice della Confederazione in Italia, Rita Adam, ha precisato che dall’11 maggio dovrebbero essere riaperti altri valichi. «Ho chiesto che siano riaperte tutte le dogane minori perché la situazione è insostenibile», ha commentato il parlamentare comasco della Lega Eugenio Zoffili, presidente del Comitato parlamentare.