Molta natura e un nuovo target: il visitatore di prossimità
Èstato riconosciuto il filone d’oro dell’economia bergamasca degli ultimi anni, ma è un settore, quello turistico,che adesso va ricostruito. Da dove ripartire? Da quello che si ha, «ad esempio, da una natura — come esordisce Christophe Sanchez, amministratore delegato di Visit Bergamo — che in questo periodo è esplosa in un modo straordinario. Per questo abbiamo dato incarico ai fotografi di realizzare un report aggiornato del paesaggio, così rigoglioso come non si era mai visto». E insieme alla ri-scoperta della natura, si sta progettando di rifarsi agli asset consolidati del comparto: «Il trekking, i percorsi in bicicletta, senza dimenticare l’enogastronomia con la sua offerta diversificata. In generale — aggiunge
Sanchez — si pensa di puntare all’attrattività di luoghi non troppo affollati e frequentati. Potrebbe essere questa la base di un rilancio promozionale in avvio tra qualche settimana». Non sarà la prossima estate quella che vedrà arrivare in città frotte di turisti dall’estero, una clientela che per qualche tempo occorrerà dimenticare per puntare su un turismo di prossimità. «La promozione che intendiamo fare a partire da giugno riguarda il mercato domestico, lombardo e nazionale che con più probabilità riusciamo ad attirare. Le idee non ci mancano, penso ad esempio a pacchetti che uniscano l’offerta outdoor con le mete più tradizionali della città». L’immagine di una Corsarola superaffollata e invasa da gente, in uno spazio ristretto, è, almeno per ora, da dimenticare. «Stiamo valutando la questione con il Comune, anche se al momento non posso sbilanciarmi nell’anticipare soluzioni. Ma proprio su Città Alta si devono valutare più fattori, a cominciare dagli accessi aperti al pubblico, nella previsione oltretutto della chiusura della Funicolare».