«Sarà il simbolo della nostra rinascita culturale»
Poco più che ventenne si mise dietro alla macchina da presa per girare cortometraggi che riprendevano l’uomo e la natura. Due protagonisti della sua filmografia successiva.
Ricordo
La poetica di Ermanno Olmi è ricordata dall’omonimo premio interazionale, istituito lo scorso anno per omaggiare il grande regista, apprezzato per la capacità di raccontare le cose semplici della vita, il mondo contadino, in cui era cresciuto e a cui era sempre rimasto legato, il rapporto dell’uomo con la natura e il suo senso religioso, descritti anche con documentari. Promosso dal Comune, con il supporto della Federazione Italiana Cineforum e la collaborazione di Bergamo Film Meeting Onlus, il premio ritorna con la seconda edizione, per promuovere giovani registi. Gli autori che non hanno ancora compiuto 30 anni di età, entro il 30 ottobre potranno inviare i propri film di finzione, d’animazione o documentari, prodotti nel 2019 e nel 2020 e della durata massima di 15 minuti. Per maggiori informazioni e per le iscrizioni consultare il sito
Riconoscimenti
Sono previsti 3 riconoscimenti in denaro, da 1.200 euro, 500 euro e 300 euro, messi a disposizione dall’Associazione Bergamo Film Meeting Onlus, e una menzione speciale all’opera più significativa sul tema del rapporto tra Uomo e Natura, che ponga attenzione a esperienze di recupero di antichi mestieri e tradizioni lavorative cadute in disuso o poco diffuse. La proclamazione dei vincitori è prevista per giovedì 10 dicembre nell’Auditorium di Piazza della Libertà, o in altro luogo idoneo. Se in quella data dovessero presentarsi misure di contenimento dovute all’emergenza sanitaria Covid19, la cerimonia di premiazione e la proiezione dei film finalisti saranno trasmesse on line, su piattaforma streaming dedicata.
«Un simbolo»
Per l’Assessore alla cultura Nadia Ghisalberti, la seconda edizione del Premio Ermanno
Olmi, che partecipa al progetto di sostenibilità ambientale europeo Green Fest, «è un significativo simbolo del ruolo della cultura nella ripresa. Per prima cosa mette al centro i giovani: è l’occasione per offrire loro un palcoscenico, sul quale mettere in mostra la propria creatività, dopo il terribile periodo di lockdown, che ha inevitabilmente stroncato tutte le occasioni di visibilità.
La menzione speciale, destinata ai cortometraggi capaci di raccontare antichi mestieri caduti in disuso, è una novità di quest’anno, con l’obiettivo di indagare quel rapporto tra Uomo e Natura sul quale in questi giorni ci siamo molto interrogati, sperando di riuscire a far luce sulle più innovative e opportune modalità di interazione dell’uomo sul paesaggio e sull’ambiente. Il premio, infine, è una iniziativa di respiro internazionale, che porta nella nostra città visioni da tante parti del mondo, nella speranza di poter presto tornare a visitarli, quei mondi, con i nostri occhi».