Tre Noci, le carni e la perfetta cucina della tradizione
All’ombra del campanile di Spirano e soprattutto delle tre gigantesche piante di noce che allora ombreggiavano il cortile, Camillo Cristini aprì il locale nel 1968. Il successo non tardò ad arrivare per la maestria nel grigliare la carne nel gigantesco camino a legna che ancor oggi scalda e arreda la sala principale. I quattro figli sono cresciuti dentro al ristorante rimanendo, uniti e solidali, a spartirsi i ruoli della gestione. Lo scettro del griglieur non poteva che andare all’unico figlio maschio, Giovanni (ora affiancato dall’omonimo nipote chiamato Giovannino in qualità di «piccolo» di casa). In sala si muovono Emy e Daniela; la cucina è il regno di Loredana. Carni alla brace quindi da sempre in pole position: emblematica la mastodontica fiorentina «matrimoniale» perché di dimensioni adeguate a soddisfare l’appetito di una coppia, ma super anche filetti, costate , costine di maiale e cotechini. Il menu offre la possibilità di spaziare tra i piatti di una cucina di tradizione eseguita con rara precisione e delicatezza tutta femminile. Piatti forti i primi di pasta fresca tirata in casa: casoncelli; tagliatelle al ragù di coniglio; tortelli di polenta e tartufo nero; agnolotti di faraona con finferli o porcini secondo disponibilità. Vivamente consigliabile, trippa asciutta in versione estiva con fagioli e pomodorini. Perfetto il coniglio e le lumache trifolate con polenta. Lista dei vini con tante buone etichette servite con ricarichi ragionati. Si spende il giusto, sui 45 euro per un menu completo bevande escluse. Gradevolissimo spazio all’aperto con giardino.