Foppolo dichiara il dissesto
Carletti: passo obbligato per voltare pagina. Il voto il 17 luglio
Il sindaco di Foppolo ha provato a sistemare le cose. Ma ha dovuto arrendersi: il 17 luglio il Consiglio comunale dovrà decidere sulla dichiarazione del dissesto finanziario.
«Veniva tutto gestito un po’ così», riassume oggi il sindaco di Foppolo Gloria Carletti, e la voce si abbassa rispetto al tono squillante di sempre. È un modo per dire che, tirate le somme dopo un anno di amministrazione «in cui è stata un’impresa persino assumere un’impiegata», la morale è che non se ne esce. Nella convocazione al Consiglio comunale del 17 luglio l’ordine del giorno recita: «Esame e dichiarazione del dissesto finanziario».
È il Comune tribolato delle inchieste giudiziarie intorno agli impianti di risalita con lo storico sindaco Giuseppe Berera condannato in primo grado a 10 anni e mezzo per il capitolo di accuse più consistente. Già dal lavoro di carabinieri e Gdf era emersa una gestione sciolta della cosa pubblica, tanto che la Corte dei Conti sembrava sul punto di staccare la spina. Sono passati più di due anni e nulla è accaduto. «Ho anche provato a chiamare, dicono che l’istruttoria è ancora in corso», spiega sul punto Carletti. La strada del dissesto «non è una scelta, ma un passo obbligato se vogliamo rispettare il mandato ricevuto dai cittadini. Non c’è altro modo per tagliare con il passato. Finora è stato un continuo rincorrere situazioni pregresse». Dunque, i debiti, 5 milioni di euro, a cui vanno aggiunti quelli fuori bilancio «non quantificabili, perché manca documentazione — dichiara il sindaco —. Li scopriamo dai creditori. Sappiamo che certe opere sono state fatte e certi servizi erogati, come quello della spazzatura della neve, ma mancano i documenti». In più, c’è il capitolo contenziosi. «Per il prossimo triennio la previsione è di un disavanzo continuo. L’eventuale intervento di un commissario straordinario potrà aiutarci a tirare una riga e, alla scadenza dei 5 anni, restituire una situazione migliore», conclude Carletti.
Voterà l’Aula. «Non ho ancora esaminato il bilancio — prende tempo dall’opposizione Davide Oberti —. Che la situazione fosse di una complessità elevatissima era noto ed è evidente che le ragioni vanno cercate del passato. Ritengo comunque persi questi 13 mesi, in cui il Comune non ha ricostruito una credibilità né una struttura organizzativa. Non è stata nemmeno risolta la controversia sulle seggiovie». È la diatriba con l’imprenditore Giacomo Martignon, che rivendica la proprietà di Quarta Baita e Montebello. Una grana che potrebbe aprire vari scenari.