«La Fiera? Un debito»
La fiera di Treviglio è costata 7 milioni e 300 mila euro, ma nel 2019 ha incassato solo 39 mila euro. È l’opera pubblica più importante dell’ultimo decennio a tenere banco in Consiglio comunale nel dibattito sul bilancio consuntivo. «Anche nel 2019 — spiega il capogruppo del Pd Laura Rossoni — il Comune ha investito pesantemente: 430 mila euro per le cucine, 100 mila per la vasca antincendio, 270 mila euro per l’ampliamento. Per finanziarla è stato acceso un mutuo di 4,7 milioni con rate da 158 mila euro l’anno. Con incassi da 39 mila euro serviranno 150 anni per rimborsare il prestito. È un investimento poco lungimirante che riversa un debito sulle generazioni future». Sulla stessa linea
Stefano
Sonzogni di
Italia Viva per cui
«la nuova fiera è la nostra Alitalia: ha assorbito enormi risorse e non si capisce che valore porti alla città. La fortuna dell’amministrazione è che sorge in periferia e i trevigliesi non la vedono». Critica anche Cristina Ronchi della lista civica Molteni. La replica al sindaco Juri Imeri: «In un bilancio in ordine e dai grandi numeri l’unico appiglio che le opposizioni trovano è mettere in discussione la fiera. È un cavallo di battaglia sempre più zoppo. Si confonde l’investimento fatto con il polo fieristico dimenticando che abbiamo dato una risposta anche al bisogno di parcheggi nella zona della stazione centrale riqualificando un’area degradata che ora invece è una vetrina per la nostra città. Quest’estate la fiera sarebbe stata ricca di eventi ma purtroppo il Covid-19 ha costretto a cancellarli».
Lo scontro Per le opposizioni un investimento sbagliato, Imeri: «Pesa il Covid»