Corriere della Sera (Bergamo)

«Una fusione impopolare, ma necessaria»

- Michele Gazzetti

«I tifosi sono quelli che meno comprendon­o il perché di questo passo, non li biasimo. Non sono contenti, né da una parte dall’altra. Ma se non avessimo fatto una scelta così impopolare, a Bergamo l’anno prossimo ci sarebbe stata solo la B». Angelo Agnelli, presidente e ad di Olimpia Bergamo, non nasconde i tormenti personali che l’hanno condotto a deliberare la fusione con Cisano. La genesi del nuovo corso chiamato Agnelli Tipiesse affonda le radici nel pre-Covid: «C’erano già stati dei dialoghi, ma il virus ci ha costretto ad accelerare — spiega —. Né noi né loro potevamo andare avanti da soli. Ci sono troppe incertezze, non c’è neanche un protocollo ben preciso da rispettare».

Come si archivia la rivalità tra Bergamo e Cisano?

«Le guerre si fanno fuori, non si fanno in casa. I nuovi colori? Ci sarà anche una fusione cromatica, forse la maglia sarà azzurro e blu, dobbiamo ancora definire».

Ha pensato di mollare?

«È capitato anche prima del Covid. Per 10 anni abbiamo speso molto e vedere la difficoltà nel reperire gli sponsor è scoraggian­te. Poi il cuore ti porta sempre oltre. Gli sport minori a Bergamo sono destinati a soffrire: qui tutti nascono con il Dna dell’Atalanta, se un imprendito­re vuole visibilità investe nel calcio perché gli dà sicurezza».

Quale sarà il ruolo dell’ex presidente Nicola Caloni?

«Già l’anno scorso aveva fatto un passo indietro. Le sue aziende hanno fatto investimen­ti importanti e aveva necessità di incanalare soldi altrove. Resta come socio e ci darà una mano, ma non avrà cariche».

Di quanto avete ridotto il budget?

«Del 25-30% circa. Non partiamo più in prima fila ma siamo comunque a un buon livello».

Non puntate più alla Superlega.

«Sarebbe da incoscient­i farlo ora».

È tornato l’allenatore Graziosi, con cui nel 2018 non vi eravate lasciati benissimo...

«Non ci sono stati grandi liti, solo rammarico per la scelta di andare a Ravenna. Quando ci siamo sentiti, non ha esitato. C’è sempre stato un rapporto squisito».

Avete già delineato quasi tutti i titolari, l’ultimo sarà il palleggiat­ore Finoli?

«Speriamo di presentarl­o a giorni. Sono molto felice del mercato. Siamo una signora squadra, non mi sarei mai aspettato di creare un gruppo così forte viste le premesse». Dove giocherete?

«A porte chiuse sicurament­e a Cisano e potrebbe essere una soluzione anche a porte aperte: dipende dal numero di persone disposte a venire con il distanziam­ento sociale. Nella Chorus arena dal 2022? Da parte nostra c’è l’ammirazion­e per chi ha investito soldi in quest’opera, sarebbe un onore giocarci».

25% la riduzione del budget per costruire la squadra rispetto a quello che aveva l’Olimpia l’anno scorso

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Presentazi­one Da sinistra, il presidente del Volley Cisano, Giuseppe Carenini, e quello dell’Olimpia Bergamo, Angelo Capelli

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