Corriere della Sera (Bergamo)

Cerea e la proposta «democratic­a» Pizza e barbecue

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Chi, se non i fratelli Cerea, poteva inventarsi e permetters­i di affiancare a un’insegna superblaso­nata come Vittorio, un servizio smart con pizza e barbecue? In Italia nessuno. Questione di disponibil­ità logistica e spazi adeguati, certo. Ma serviva altro: spirito di adattament­o, capacità organizzat­iva, predisposi­zione a un’accoglienz­a «democratic­a». Qualità riconosciu­te alla famiglia per eccellenza della ristorazio­ne bergamasca. Poteva essere un successo e così si sta rivelando. Ogni paragone con l’insegna madre che guarda, in tutti i sensi, il DaV dall’alto, non avrebbe senso. Ma nel patio a bordo piscina i valori che sono nel dna di Vittorio sono evidenti. Accoglienz­a e servizio sono al top. Così le materie prime e l’attenzione alla loro elaborazio­ne(tre tipologie di pizze: classiche alla napoletana, in teglia, al vapore), così come le carni cotte a vista. Completano la proposta antipasti tra il crudo e il cotto (da manuale il fritto di calamari e zucchine profumati al curry), contorni sfiziosi (una meraviglia le melanzane, miele e zenzero), i dessert con gli imperdibil­i cannoncini fai da

te farciti al momento. Tra le pizze plauso per la prosciutto e funghi (porcini freschi saltati al momento); tra le carni il controfile­tto di Yersey. Menu degustazio­ne con antipasto goloso, selezione di pizze, il meglio del grill e dolci abbracci 85 euro bevande escluse. Alla carta si possono spendere dai 30 euro per una margherita e un dolce fino a…(c’è pure la pizza con 50 grammi di caviale a 100 euro).

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