Dipendenti Ats (e ospedalieri) contro la direzione
Si schierano i rappresentanti dei medici di Agenzia e Asst «Ci spieghino le ragioni dietro quel mancato rinnovo»
Si allarga il fronte in difesa del dottor Roberto Moretti, non confermato dall’Ats alla guida delle Cure primarie. Dalla sua parte, medici della stessa azienda e medici ospedalieri. Le rappresentanze sindacali Anaao sono pronte a supportarlo nel ricorso contro il mancato rinnovo dell’incarico, dopo il giudizio negativo del direttore sanitario. Tra i medici di base, Moretti aveva riscosso grande stima per il suo prodigarsi in piena emergenza. Il direttore dell’Ats, Massimo Giupponi, non spiega le ragioni della scelta: «Valutazioni che restano tra noi e l’interessato».
Si allunga la lista dei medici e dei loro organismi che si schierano per il dottor Roberto Moretti e contro la direzione dell’Ats. Cioè dalla parte del dirigente che non è stato confermato a capo delle Cure primarie dell’Ats, la struttura deputata al coordinamento dei medici di base. Una decisione che ha già visto prima i medici di base e poi l’Ordine della categoria abbandonare per protesta il tavolo per prepararsi a un eventuale ritorno autunnale dell’epidemia. Ora sono le rappresentanze sindacali dell’Ats e delle tre Asst ad annunciare che daranno supporto legale a un ricorso che sarà presentato da Moretti nei prossimi giorni.
La decisione dell’Ats viene riassunta nella deliberazione 480 del 29 giugno in cui si dice che il direttore generale «preso atto della valutazione negativa espressa dal direttore sanitario, non ritenendo utile procedere con la proroga del periodo di prova, dispone di revocare» l’incarico a Moretti. Ma finora non è stato chiarito quali siano le valutazione effettuate dal direttore sanitario Carlo Alberto Tresalvi. «È una scelta organizzativa fatta dall’Agenzia — è l’unico commento del direttore generale Massimo Giupponi —. E visto che riguarda singoli dirigenti, preferiamo mantenere le valutazioni tra noi e gli interessati, come richiede la riservatezza dei rapporti di lavoro».
Il nuovo documento è firmato dalle rappresentanze sindacali Anaao dei medici dell’Ats e delle aziende ospedaliere del Papa Giovanni, di Seriate e di Treviglio in una lettera inviata al presidente dell’Ordine dei medici Guido Marinoni. Si esprime «piena solidarietà» per i problemi «che i dipendenti hanno con l’attuale direzione generale Ats in un momento in cui sarebbe indispensabile una sinergia di idee e di azioni tra aziende e medicina territoriale».
«Certo, ci siamo trovati in un momento difficile che ha stravolto gli assetti sanitari e la stessa Azienda sta agendo legittimamente in base alle normative — premette Pierluigi Capolino, segretario aziendale Anaao all’Ats —. Ma Moretti aveva riscosso da parte dei medici di medicina generale ampio consenso per la sua azione. Ci ha chiesto di essere tutelato dal nostro servizio legale per il ricorso e noi sosterremo la sua posizione».
«È giusto fare fronte comunale per dare la nostra solidarietà a Moretti e all’Ordine — aggiunge Anna Paola Callegaro, Papa Giovanni —. Come si è visto anche in situazioni meno gravi, troppo spesso la colpa viene scaricata sui medici che poi finiscono col pagarne le conseguenze. Mentre invece al di sopra c’è tutta un’organizzazione sanitaria che deve prima di tutto dare il suo contributo. Qui si fa in fretta a passare da eroi a incapaci». Sulla stessa linea Fabrizio Caroli, Bergamo Ovest: «Non vediamo quale sia il motivo per il quale Moretti debba pagare per scelte altrui, magari fatte dalla direzione e poi fatte attuare a lui. Questa è un po’ la posizione di tutti i direttori generali che adesso se la stanno prendendo con i responsabili delle strutture operative. In questi mesi i direttori generali hanno dovuto seguire decisioni calate dall’alto dalla Regione, poi abbiamo imparato lungo la strada quali erano le cose giuste da fare. Probabilmente sono stati commessi degli errori, ma non ha senso che vengano accusati i responsabili di unità operative».
Anche Antonio Restivo dell’Asst Bergamo Est riconosce che «è facoltà della dirigenza dopo i primi sei mesi dare parere negativo sull’operato di una persona. Ma Moretti aveva ricevuto plausi da tutta la base e dalle varie scale gerarchiche, compresi quelle dei medici di famiglia. È una decisione strana, che ho visto altre volte presa per qualcuno arrivato da fuori. Mentre qui si tratta di un professionista da anni dipendente dell’Ats e ben conosciuto, tanto che era già direttore di struttura semplice. Se il direttore sanitario ha dato parere negativo nei suoi confronti vorrei che avesse il coraggio di rende pubbliche le motivazioni. Non vorrei che si stesse cercando un colpevole».
È una nostra scelta organizzativa. E visto che riguarda un dirigente preferiamo mantenere questa valutazione tra noi e l’interessato Massimo Giupponi Direttore Ats
❞ Piena solidarietà per i problemi che i dipendenti hanno con la direzione generale dell’Ats, mentre servirebbe una sinergia di idee e di azioni territoriale Anaao
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