Volpi e pipistrelli All’Oasi degli animali super lavoro
Un certo effetto lo fa, sentire turisti parlare lingue straniere in quel di Rota Imagna mentre perdura la latitanza degli stessi tra le Mura di Città Alta. La forza di una realtà come quella della famiglia Gritti del Miramonti la si misura anche nella capacità di attrarre clientela da tutto il mondo. Merito di una gestione che ha saputo leggere e rispondere alle esigenze. Ultimo tassello la creazione di una Spa di prim’ordine. Da sempre è però il valore della cucina delle sorelle Nella e Olimpia a richiamare in valle gli appassionati della tavola. La prima impegnata nel ristorante che porta il cognome di famiglia all’interno dell’albergo; la seconda nella pizzeria Pina poco distante. Qualche deviazione «marinara» e l’opportuna attenzione alle esigenze salutiste nei piatti vegetariani (notevole il fagottino di pasta fillo con parmigiana di melanzane, passatina di pomodoro e gelato al basilico), non sbilanciano l’impianto di tradizione territoriale del menu. Piatti forti i casoncelli
home made, generosi nelle dimensioni e nel gusto del ripieno, avari come si conviene nell’uso di uova nell’impasto. Tra i secondi le buone carni di vitello (in bocconcini) e di capriolo (in salmì), accompagnate dalla polenta. Meno convincente l’abbinamento con i funghi, ahinoi né freschi né surgelati ma in salamoia (scelta sempre esecrabile, ancor più in stagione di fresco disponibile). Chiusura con la torta dedicata a Giacomo Quarenghi (farina di mais, cioccolato, fichi e pere). Lista dei vini encomiabile anche per i ricarichi contenuti.