Corriere della Sera (Bergamo)

L’Atalanta due volte in vantaggio a Torino, ma Ronaldo con due rigori salva la Juventus A 11 metri dalla storia

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Un tempo e mezzo al comando non basta all’Atalanta per espugnare Torino dopo 31 anni. E il 2-2 finale lascia invariato il vantaggio bianconero a più nove a sei giornate dalla fine. Eppure i gol di Zapata prima e Malinovsky­i poi sembravano dare le dimensioni di un finale thriller per il campionato, ma le ingenuità di de Roon e Muriel, entrambi autori di un fallo di mano nella propria area, sono state pagate a caro prezzo, con Ronaldo freddissim­o dal dischetto. Un peccato perché la superiorit­à è quasi frustrante per la Juventus. Perché se l’inizio gara è di marca bianconera, una volta che la marea nerazzurra sale, gli uomini di Sarri vanno in confusione. Così il confronto è assolutame­nte sbilanciat­o, perché Gomez non perde mai la sfera, Zapata titaneggia su De Ligt, mentre a non convincere del tutto è Ilicic, soprattutt­o quando deve tirare. In due circostanz­e avrebbe sul sinistro la possibilit­à di sparare dal limite, ma le conclusion­i finiscono lontane dai pali. Per il resto i centrocamp­isti corrono la loro maratona sugli avversari, mentre Palomino deve ringhiare su un Dybala che è l’unico a creare grattacapi. Anche Ronaldo, di solito risparmiat­o nei confronti con l’Atalanta, rimane ingabbiato con gli anticipi del terzetto difensivo. Così il pallone è spesso recuperato nella trequarti avversaria, come al minuto sedici: Freuler sporca lo stop di Dybala, senza fallo, e mette in moto Gomez. Il Papu gioca con Zapata, mandandolo in porta con un tocco delizioso, invece il colombiano — visto il sentiero — si butta dentro, scosta Bentancur con il fisico e batte Szczesny per l’1-0. La semplicità della gestione è da grande squadra, senza pensare che davanti ci sono otto scudetti consecutiv­i. Il possesso palla dice 72%, un’enormità contro qualunque avversario, figuriamoc­i contro la Juve. Il dato va contestual­izzato, perché sono zero i pericoli corsi da Gollini nel primo tempo.

In casi come questi però servirebbe chiudere le partite, perché nella ripresa può accadere qualsiasi cosa. Nella cirsecondo costanza un cross di Dybala viene stoppato con la mano da de Roon, concedendo il rigore. Ronaldo dal dischetto spedisce all’angolino per l’1-1. Non si registrano sussulti ulteriori, ma per una decina di minuti non ci sono più punti di riferiment­o. Alla metà del tempo Gasperini cambia completame­nte attacco, inserendo Muriel e Malinovsky­i togliendo Zapata e Gomez, a corto di gas.

Il continuo pressare dei primi 45 minuti pesa nell’economia della partita, perché la fantasia — e l’ossigeno — sembrano mancare nonostante l’inseriment­o di forze fresche. La Juve amministra, almeno finché Djimsiti non trova il corridoio per Malinovsky­i che, da posizione favorevole, manda a lato di pochissimo. Dall’altro lato si guadagna la pagnotta Gollini, mettendo i guantoni sul diagonale di Ronaldo.

La sceneggiat­ura alla Hitchcock prende forma negli ultimi dieci minuti della partita: prima Malinovsky­i illude l’Atalanta con il 2-1, di destro, bellissimo. Poi Muriel, autore dell’assist, prende ancora una volta il pallone con la mano, in area. Rigore e 2-2 di Cristiano Ronaldo che consegna lo Scudetto in mano alla Juventus.

 ??  ?? Gol La conclusion­e di Zapata, imbeccato alla perfezione dal Papu Gomez, che regala il vantaggio all’Atalanta al minuto 16 del primo tempo. Di Ronaldo, con due rigori, e Malinovsky­i le altre reti
Gol La conclusion­e di Zapata, imbeccato alla perfezione dal Papu Gomez, che regala il vantaggio all’Atalanta al minuto 16 del primo tempo. Di Ronaldo, con due rigori, e Malinovsky­i le altre reti

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