La rapina in villa, 33 anni alla banda di «occhi di ghiaccio»
Aveva staccato l’antifurto e aperto la porta di casa. Non erano nemmeno le 9.30 del mattino del 12 dicembre 2019 e sull’uscio della sua villa in via Chiesa, a Trescore, si ritrovò tre uomini con il passamontagna. Dall’imprenditore, 70 anni, volevano la cassaforte e non gli credevano che non l’avesse. Si presero 2.000 euro e un Rolex da 30.000. Uno, dirà anche un’altra vittima di rapina, aveva gli occhi chiari e freddi. «Ice eyes», il nome dell’operazione per lo sguardo che secondo i carabinieri, ora anche il giudice, aveva Cesk Thani. Albanese, 32 anni, è stato condannato a Vercelli a 12 anni di carcere, dove si trova dal 22 maggio. È ritenuto il capo della banda composta anche da Agustin Pjetergjokaj, 24 e Kristjan Mehilli, 25, condannati a 10 anni e 8 mesi. In abbreviato, per associazione per delinquere finalizzata alle rapine. Quella di Trescore e una precedente, del 29 novembre 2018, a Cella Monte (Alessandria), oltre a tre tentate. Nella prima, i carabinieri notarono un’Alfa 149 che per non pagare il telepass si accodava alle altre vetture. Era uscita anche dal casello della A4 a Grumello. Ma il collegamento tra i due colpi era arrivato da una telefonata. Un passo falso per chi come loro, era emerso dalle indagini, utilizzava telefonini intestati a persone inesistenti. Ma una chiamata era arrivata sul cellulare di uno degli albanesi. Da lì, attraverso celle telefoniche, cimici e telecamere, in quattro (uno stralciato) finirono in cella.