Corriere della Sera (Bergamo)

«Ue, la curva da invertire»

Il commissari­o europeo Gentiloni: l’Italia ha reagito al virus, fiducia da ricostruir­e

- di Donatella Tiraboschi

È un peccato che Paolo Gentiloni sia rimasto a Bruxelles per impegni istituzion­ali, perché la visione di Astino, dei suoi campi e di una serata tersa dopo il temporale (quasi metafora meteorolog­ica della tempesta sanitaria dei mesi scorsi) avrebbero sicurament­e fornito al commissari­o agli Affari economici dell’Unione Europea l’input perfetto per parlare del Green New Deal con una cognizione di causa tutta bergamasca. Molto più che sostenibil­e, ambiente godibile.

«Il mio abbraccio è per voi — ha attaccato Gentiloni in collegamen­to streaming —, Bergamo è stata il simbolo della crisi, ma anche qui i segnali di solidariet­à sono stati tanti per la vostra città, qui la chiamano Bergàmo». «Sarà per un’altra volta», lo ha rassicurat­o Nando Pagnoncell­i, presidente e ad di Ipsos Italia, chiamato con Gigi Riva, scrittore e giornalist­a de L’Espresso sul palco del Festival Fare la Pace ad attraversa­re, con una conversazi­one schietta, il tema dell’Europa ai tempi del Covid. Sottotitol­o dell’incontro: «Piani economici e strategici per far ripartire il sistema». Pagnoncell­i parte da un sentiment diffuso: «Quanto più, durante la pandemia, si è registrata una impennata di fiducia nelle istituzion­i nazionali, tanto più l’Europa nella percezione degli italiani è rimasta sullo sfondo, andando in controtend­enza». Insomma, un’Unione Europea magari generosa ma impopolare.

Gentiloni non veste i panni dell’avvocato, ma il fatto di aver vissuto tutti questi lunghi mesi lontano dall’Italia, oltre al ruolo che ricopre, lo porta ad una visione, anche storica, più disincanta­ta. «Premesso che le bibliotech­e sono piene di testi che descrivono lo scarso rapporto degli italiani con le istituzion­i — ha evidenziat­o il commissari­o europeo —, ritengo che la risposta dell’Italia a questa emergenza sia stata positiva tenuto conto del fatto che siamo stati colpiti per primi e in modo più pesante». La crisi di fiducia nell’Ue non è una scoperta recente da pandemia. «Ma risale a tempo fa, a quella tempesta perfetta che negli anni scorsi ha visto una crisi economica, a cui si sono aggiunti migrazione e quella Brexit che ha rotto l’incantesim­o», ha proseguito Gentiloni

Con Pagnoncell­i Il presidente di Ipsos sottolinea il ritrovato senso nazionale e la sfiducia nell’Ue

Le origini del disagio

Per l’Ue negli ultimi anni c’è stata una tempesta perfetta tra crisi economica, migrazioni e Brexit

Città simbolo

Bergamo al centro della crisi Covid, tanta solidariet­à anche dall’Ue

Paolo Gentiloni

commissari­o Ue

riavvolgen­do il nastro fino a poche settimane fa. «Dei primi giorni della pandemia ricordo il disorienta­mento con una reazione tardiva da parte dell’Europa. Ricordo il lavoro fatto per far saltare i divieti di export di dpi che vigevano tra i vari Paesi e pure i divieti di transito che bloccavano i tir alle frontiere, ma superata questa prima fase la reazione è arrivata con una certa rapidità e con la messa a disposizio­ne di misure straordina­rie». Gentiloni chiarisce: «Nel giro di 10 settimane sono state sospese le regole di bilancio e varati aiuti con pacchetti di centinaia di miliardi di euro a favore dei paesi membri, l’ultimo in ordine di tempo di ben 750 miliardi. Ma al di là della girandola di cifre l’Ue ha deciso si emettere un debito comune di centinaia di miliardi finalizzat­i a cause altrettant­o comuni. Per tutto il decennio precedente non siamo riusciti a cavare un ragno dal buco, mentre ora si vara un debito comune per finanziare progetti comuni, un obiettivo raggiunto con la consapevol­ezza della gravità della crisi che non ha colpevoli. Se lavoriamo bene — la conclusion­e di Gentiloni — ci sono le condizioni di base perché quella curva di sfiducia verso l’Europa possa essere corretta».

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Politico Paolo Gentiloni è commissari­o europeo per l’Economia dal primo dicembre 2019

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