Caravaggio, Baruffi e le candidature civiche
Il centrodestra cerca un volto per ritrovare unità
Nel 2016 il centrodestra si era spaccato e ne aveva guadagnato il centrosinistra. Lo schieramento finito all’opposizione vuole evitare che la cosa si ripeta nel 2021 e cerca di compattarsi attorno a un candidato. E per la prima volta la Lega potrebbe aprire a un non iscritto al partito. Dall’altro lato, il sindaco in carica non ha ancora deciso se ricandidarsi.
A Caravaggio grandi manovre nel centrodestra in vista delle elezioni comunali del 2021 dopo che la frattura nella Lega aveva provocato la caduta di quella che era considerata la roccaforte della Bassa.
Il ritorno dell’ex presidente della provincia Ettore Pirovano, già sindaco per due mandati, spaccò la sezione del Carroccio con l’allora assessore Augusto Baruffi che si candidò sostenuto dall’area di Forza Italia poi confluita in Cambiamo!. Ad approfittarne fu il centrosinistra guidato da Claudio Bolandrini (29% al primo turno) che, grazie anche alla battaglia contro l’interporto sostenuto invece da Pirovano (37% al primo turno), recuperò lo svantaggio vincendo al ballottaggio.
Per questo il primo cittadino in carica ora sembra far melina in attesa che siano i suoi avversari a scoprire le carte e mostrare se, a distanza di 4 anni, abbiano risolto i loro conflitti. Bolandrini, infatti, non scioglie la riserva: «Facendo la debita premessa che sarebbe naturale il proseguimento del mandato amministrativo, non ho ancora valutato una mia ricandidatura. È una scelta che devo ponderare a livello personale e professionale. Con assessori e consiglieri inizierò le valutazioni a settembre».
Pronto a scendere di nuovo in campo invece è Baruffi che nel 2016 raccolse il 22% e potrebbe essere ancora l’ago della bilancia: «Noi ci saremo e faremo la nostra squadra. Le nostre priorità sono il sociale e il lavoro. Proposte che cercheremo di condividere in un’ottica civica. Se non le accoglie nessuno, andremo da soli». Un ago della bilancia che però dovrebbe naturalmente pendere verso il centrodestra. L’ostacolo maggiore è ancora Pirovano: «Cinque anni fa Baruffi ha fatto una lista contro la Lega — è il suo giudizio — . È quantomeno complicato trovare una strada per evitare di scottarsi di nuovo». Eppure una strada qualcuno la starebbe tracciando soprattutto dopo che dalle segreterie regionali del centrodestra sarebbero partiti input ben chiari: lo scenario del 2016 non si deve ripetere.
Lo stesso Pirovano sarebbe al lavoro. «Dalle prossime elezioni — dice — ho tutta intenzione di stare fuori. Magari potrei dare una mano, ma non come candidato sindaco: basta. Mi piacerebbe che il candidato fosse una donna. A Caravaggio non ne abbiamo mai avute e sono sicuro che entusiasmerebbe». Con una caratteristica in più: «Il segretario regionale della Lega Paolo Grimoldi ci ha detto che ora si possono candidare anche sindaci civici, cosa che non era possibile 15 anni fa quando io stavo terminando il mio mandato e avrei voluto candidare il mio assessore Laura Imeri. Al tempo non era iscritta alla Lega e non fu possibile».
Proprio quello di Imeri è uno dei nomi che circolano: anche se per risolvere il rebus dell’alleanza nel centrodestra c’è anche l’ipotesi di un Papa straniero o meglio di una papessa. Il nome che si fa è quello dell’avvocato di Bergamo Raffaella Bordogna, già candidato sindaco nel capoluogo. Una partita, quella di Caravaggio, che proprio sulla ricomposizione del centrodestra si incrocerà con quella di Treviglio. Anche nel 2016 c’era stato un candidato di Forza Italia in solitaria contro il resto del centrodestra. E anche qui c’è il punto di domanda su dove quest’area politica andrà ora a collocarsi.