Corriere della Sera (Bergamo)

L’incubo di un semaforo sulla riapertura del ponte

Variante di Zogno, a breve i primi lavori alle infrastrut­ture esterne Villa d’Almè-Dalmine: pronte le vie per il traffico locale, ora i tunnel

- di Desirée Spreafico

Chiuse il 14 settembre di due anni fa. Il prossimo 14 settembre dovrebbe riaprire. Ma per il nuovo ponte di Calusco ora si pone il problema del semaforo: per ogni treno, si rischiano lunghi stop al traffico, e il numero dei convogli potrebbe anche aumentare. Il sindaco chiede a Rfi di rivedere la decisione: «Altrimenti i lavori a cosa sono serviti questi lavori?». Sul fronte del traffico e delle infrastrut­ture, bisognerà aspettare il 2021 prima di vedere le ruspe andarsene via. Ma i cantieri in particolar­e della variante di Zogno e della Villa d’AlmèDalmin­e corrono. Qui, il traffico sparirà in galleria. Nel primo caso, gli operai della Collini stanno per rivedere la luce, per procedere con le opere esterne. Nel secondo cantiere, sono pronte le vie per il traffico locale, ora si passa ai tunnel.

Trincee che vengono scavate, massi che precipitan­o. È un’estate tumultuosa per le opere pubbliche, soprattutt­o le più grosse (e dal passato turbolento) come la Variante di Zogno e la Villa d’Almè-Dalmine. Prima di vedere andarsene le ruspe bisognerà aspettare il 2021, ma i lavori sono nella fase cruciale.

A Zogno gli operai della Collini di Trento stanno per rivedere la luce. La parte sotterrane­a dell’opera è a buon punto, e nel giro di un paio di mesi si potrà cominciare a lavorare alle infrastrut­ture esterne. Nei mesi scorsi ci sono stati lo stop per il Covid, i ritardi per la messa a disposizio­ne di alcune aree, alcuni ritocchi al progetto, la necessità di spostare un elettrodot­to e soprattutt­o la scoperta di ottanta macigni a rischio di crollo che sono stati scoperti alla Madonna del Lavello grazie ai rilievi con i droni, e che si è cominciato a fare cadere o ad assicurare con dei tiranti d’acciaio e protetti con delle barriere.

Fine lavori: estate 2021, anche se si era parlato di fine 2020. «Le date sono slittate per lo stop per il Covid e per questioni legate alla disponibil­ità di aree di lavoro, ora risolte — dice l’assessore regionale alle Infrastrut­ture Claudia Terzi — . L’obiettivo è che questa sia l’ultima estate senza Variante. È un’infrastrut­tura complessa che la Regione ha finanziato con 61 milioni su 76 complessiv­i: un investimen­to che segnala quanto per noi questo intervento sia fondamenta­le». Il progetto prevede una variante alla provincial­e lunga 4,3 chilometri dalla località «Grotte delle Meraviglie» alla «Madonna del Lavello» nella frazione di Ambria, con due tratti a cielo aperto di complessiv­i 2.180 metri e due tunnel naturali: la

Galleria Inzogno di 654 metri e la Galleria Monte di Zogno, di 2.211.

Ha invece sempre continuato anche durante il Covid il cantiere della Villa d’Almè-Dalmine, che sta cambiando il volto del paesaggio fra Curno e Paladina. Nel primo tratto, quello fino a Mozzo, gli automobili­sti stanno già sperimenta­ndo una della particolar­ità di questa parte dell’opera: la presenza di una serie di controstra­de, parallele alla provincial­e. Servono a garantire la viabilità delle numerose attività affacciate sul tracciato ma anche a fare da sfogo al traffico locale, che così non intasa la superstrad­a. Riguarderà anche chi da Ponte San Pietro risalirà per andare a Dalmine o chi dall’Asse interurban­o vorrà andare direttamen­te al centro commercial­e. Qui è stata creata la strada provvisori­a che ha consentito di demolire un pezzo del ponte sulla sottostant­e via per la Marigolda che viene ora ricostruit­o (ma in questi giorni, viste le numerose richieste, è stato riaperto ai pedoni) e sarà completato entro la fine di settembre. Questa parte del progetto dovrebbe essere completata entro la primavera. Del tutto diverso l’altro tratto, composto di rotonde, strade in trincea e gallerie artificial­i, ma anche questo progettato in modo tale da non avere più interferen­ze con la viabilità locale. Tra Valbrembo e Paladina è stata completata a fine luglio la strada provvisori­a in modo da permettere di lavorare al tracciato definitivo: una galleria è stata realizzata, stanno per partire i lavori a quella più lunga (200 metri) sopra la quale sarà piazzato il parcheggio comunale che dovrà traslocare, ed è stato anticipato ’intervento alla rotonda per le Cornelle. «Dovevamo finire tutto a primavera 2022 — dicono in cantiere — ma la Provincia ci ha chiesto uno sforzo: terminerem­o a fine 2021».

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Il tracciato della provincial­e fra Mozzo e Paladina ha tratti in cui la strada scende al di sotto del piano campagna anche in gallerie artificial­i
Scavo Il tracciato della provincial­e fra Mozzo e Paladina ha tratti in cui la strada scende al di sotto del piano campagna anche in gallerie artificial­i
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Imbocco A Zogno la galleria a valle

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