Maltempo: raccolti persi e alberi sradicati
Coldiretti conta i danni della grandine. Recuperate in elicottero le carcasse delle pecore colpite dai fulmini
Coldiretti Bergamo stima i danni dei temporali del weekend: le colture sono distrutte. La grandine a Berzo San Fermo ha bucato le serre. In Val Brembana 80 pecore sono morte colpite dai fulmini.
I tecnici di Coldiretti Bergamo contano i danni subiti dall’agricoltura Bergamasca nel fine settimana. La tempesta, con vento forte e piogge, ha investito la Val Cavallina e l’alto Sebino, non ha risparmiato la Valle Imagna, la Valle Seriana e la Valle Brembana.
Le more e i lamponi sono andati distrutti, i fichi sono caduti dalle piante e i campi, che erano pronti per il terzo taglio del fieno, sono rasati. Poi i lucernai delle stalle in frantumi, il tendone della tensostruttura e le serre bucate dai chicchi di grandine grandi come noci. «Non c’è nulla da recuperare», commenta Matteo Vescovi, il proprietario dell’azienda agricola Fòpa, a Berzo San Fermo, martoriata dal temporale di domenica. «La grandine è stata fortissima ed è scesa per oltre un quarto d’ora — spiega Vescovi, che nell’azienda agricola dirige anche un maneggio in cui alleva cavalli Haflinger e pony Shetland —. La perturbazione ha colpito solo gli estremi del paese, risparmiando la zona centrale. Sulle strade ci sono ancora i mucchi di grandine che abbiamo spalato, sono alti più di un metro. I finestrini della mia auto sono andati distrutti». A Berzo San Fermo anche i vigneti sono stati danneggiati, in alcuni casi è andato distrutto fino al 70% dell’uva, a pochi giorni dalla vendemmia.
Nella zona del lago d’Iseo, gli ulivi sono stati martoriati e il raccolto è compromesso: le olive non ancora mature sono cadute a terra con i rami spezzati e alcuni ulivi sono stati addirittura sradicati. I danni, secondo Coldiretti Bergamo, arrivano al 90%. «È l’ennesimo colpo per gli olivicoltori bergamaschi — si legge nella nota diffusa dall’organizzazione di imprenditori agricoli —, il raccolto era già stato disastroso l’anno scorso».
In Val Brembana il maltempo ha fatto crollare nuovamente i terrazzamenti dell’azienda agricola Della Fara, a San Giovanni Bianco. I campi coltivati a erbe spontanee, spinaci selvatici e carciofi alpini dalla famiglia di Paola Della Fara, erano stati colpiti anche dal temporale di metà luglio.
A Oltre il Colle, le ruspe e gli operai hanno lavorato per tutto il giorno, ieri, per liberare le strade che portano alla frazione di Zorzone, invase dai sassi e dai detriti, trascinati dalla pioggia di sabato. «Non so quanti giorni serviranno per ripulire la zona e per il ripristino della normale viabilità — dice il sindaco di Oltre il Colle, Giuseppe Astori — dipende da diversi fattori». Il temporale di domenica ha aggravato la situazione: «Non si può parlare di vere e proprie frane — continua il primo cittadino —: le bombe d’acqua gonfiano le valli e l’acqua trascina terra e detriti». A Zorzone, oltre ai residenti, c’erano alcuni villeggianti: «Ora nessuno è bloccato — chiarisce Astori —, la protezione civile ha svolto un servizio di sorveglianza: chi doveva rientrare a casa è passato anche in auto dalla strada».
Nei pascoli dietro il Pizzo Cavallo, a Piazzatorre, invece, sono morte un’ottantina di pecore. Una parte del gregge, che conta 400 capi, sarebbe stata colpita dai fulmini domenica mattina, altri animali, dopo essersi spaventati, si sarebbero gettati in canali impervi. Il pastore è riuscito a contattare i carabinieri di Zogno per dare l’allarme e ieri mattina un veterinario dell’Ats di Bergamo è salito all’alpeggio per verificare la situazione e disporre il recupero delle carcasse con l’elicottero, durante la giornata di oggi.
Ad Albino, in Val Seriana, i vigili del fuoco e i volontari di Gazzaniga sono intervenuti con la gru per rimuovere un albero sradicato dal vento, che è poi caduto sulla pista ciclabile e su una proprietà privata.
«Sono le evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici — conclude la nota di Coldiretti Bergamo —. I costi per le coltivazioni nei campi sono di oltre 14 miliardi di euro in un decennio».
A Berzo San Fermo Le coltivazioni di frutta, il fieno e le serre sono stati danneggiati dalla grandine