Corriere della Sera (Bergamo)

Viaggi e incanto Il libro della neve di Franco Brevini

- Daniela Morandi

Ad affascinar­lo sono state le infinite narrazioni sulla neve, legate alla tradizione e allo spazio geografico di culture e popoli. Quel cristallo di ghiaccio, lineare e geometrico, lo ha colpito sin da ragazzino, quando undicenne leggeva i libri di Jack London. «Da allora mi affascinò il Grande Nord e feci uno strano giuramento. Mi dissi: Io, lì, ci andrò», racconta Franco Brevini. E nel 2000 gli capitò di seguire le tracce di London, percorrend­o 700 chilometri con i cani da slitta nelle foreste di Buck e Zanna Bianca, sentendo sulla pelle il freddo prima solo immaginato. Critico letterario, docente universita­rio, alpinista e protagonis­ta di viaggi d’esplorazio­ne dal Polo Nord alla Groenlandi­a, dalla Siberia al Sud America, Brevini è il vincitore del premio Itas per «Il libro della neve», edito Il Mulino. «È un volume che non può mancare nella biblioteca — si legge nella motivazion­e —. Partendo dall’osservazio­ne di un singolo fiocco, ci trascina in un viaggio affascinan­te, che spazia dal timore suscitato negli antichi dal “crudo verno” ai pattinator­i raffigurat­i nei quadri fiamminghi, e dal senso del sublime che le Alpi innevate evocavano ai poeti romantici alla visione addomestic­ata che dei pendii imbiancati propongono i moderni comprensor­i sciistici».

Questo libro è una nuova esplorazio­ne: per campo coperto di neve, la pagina bianca; per ramponi, corde e picozza, la letteratur­a e linguistic­a, la filosofia e sociologia, la storia delle culture. Lo scrittore parte dai ricordi di infanzia, scandita da risvegli ovattati, in una città avvolta dalla neve, per allargare l’orizzonte verso riflession­i e citazioni trasversal­i e colte che nobilitano la neve, «materia sfuggente, mutevole, che cambia già mentre scende dal cielo — nel testo —. Sfugge a ogni classifica­zione e certo non può essere liquidata come semplice acqua gelata. Fondendo al sole, parla della labilità e dell’effimero, ma, stratifica­ndosi nei ghiacciai, serba la memoria di età remotissim­e. Scendendo dal cielo evoca la sensazione della leggerezza, ma una valanga primaveril­e che si abbatta su un villaggio lo schiaccia e lo distrugge con la sua umida pesantezza». In oltre trecento pagine, con illustrazi­oni, lo scrittore parla delle suggestion­i provocate dalla neve, ripesca dall’incanto dell’infanzia, dalle allegorie che la evocano, come «l’epiteto omerico dalle bianche braccia per indicare la bellezza femminile di Nausicaa — spiega —. La neve indica anche la labilità della vita, con il suo sciogliers­i al sole. Il mondo nevoso è un luogo minaccioso e di desolazion­e, come si legge in Frankenste­in e Jack London, o nelle bufere di Tolstoj e della Montagna magica di Mann. Nel libro poi c’è la neve mortale degli Alpini nella sacca del Don, raccontata da Rigoni Stern e ripresa nel capitolo La guerra bianca. Ci sono la neve dell’avventura e dell’esplorazio­ne polare, della pittura fiamminga e degli illuminist­i, gli animali e lo sci. La neve è un’infinita fonte di storie: sono gli uomini che l’hanno percorsa, calpestata e raccontata». Se Brevini dovesse raccontare ai figli uno dei suoi viaggi, vorrebbe trovarsi nel rifugio Casa rossa in Groenlandi­a, aperto dall’ex alpinista ed esplorator­e altoatesin­o Robert Peroni. Raccontere­bbe dei suoi incontri con gli inuit, che «i tre mi portarono un metro cubo di balena, dicendo di portarlo ai miei bambini», sorride ricordando l’aneddoto, seguito da un altro, l’incontro con la sciamana Gudrun. «Mi si avvicinò alla bocca come per baciarmi, aspirò l’aria dalle mie narici e disse: ha un buon odore, è una brava persona. Lo sciamanesi­mo groenlande­se ha un grande fascino. È il mondo con cui affrontano la notte artica, sopravvivo­no a luoghi ostili».

La sciamana «Si avvicinò alla bocca, aspirò l’aria dalle mie narici e disse: è una brava persona»

 ??  ??
 ??  ?? Viaggiator­e Franco Brevini, professore e alpinista, ha esplorato dal Polo Nord alla Groenlandi­a, dalla Siberia al Sud America
Viaggiator­e Franco Brevini, professore e alpinista, ha esplorato dal Polo Nord alla Groenlandi­a, dalla Siberia al Sud America

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy