Spaccata nella galleria Fanzago Cresce l’allarme sicurezza in centro
Appello dei commercianti al Comune. Cresce l’allarme per la sicurezza sul viale
Cresce l’allarme sicurezza nella zona di viale Papa Giovanni e della galleria Fanzago a Bergamo. Tra martedì e ieri, c’è stata una spaccata al Sisi Fruit Tea & Bubble Tea. Gli esercenti sono esasperati: «C’è chi bivacca in galleria a tutte le ore e la usa come fosse un bagno pubblico», raccontano. Il Comitato Bergamo Centro, che due giorni fa è stato ricevuto in Comune dal vicesindaco Sergio Gandi, continua a raccogliere le firme per chiedere all’amministrazione un maggior presidio e attenzione su questa zona della città così problematica.
I titolari del Sisi Fruit Tea & Bubble Tea, locale nella galleria Fanzago, a Bergamo, hanno saputo della spaccata alla loro vetrina da WhatsApp. Un esercente vicino, ieri mattina, ha inviato la foto dei vetri rotti sul gruppo dei commercianti di questa zona. Non erano passate neanche ventiquattr’ore dall’incontro in Comune tra il Comitato Bergamo Centro e il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi organizzato proprio per parlare della situazione della galleria e di tutta la zona di viale Papa Giovanni. «Hanno alzato la saracinesca e rotto il vetro con una pietra — racconta Sisi Liao, 26 anni, titolare del locale insieme al fratello, Sifan, diciottenne —. Nella cassa c’erano 300 euro, hanno preso anche il portafogli dimenticato da mio fratello, all’interno c’erano 500 o 600 euro. Hanno portato via i contanti e sparso sul pavimento le monetine, quelle ce le hanno lasciate». Nella galleria i due fratelli, di origini cinesi, ma a Bergamo fin da quand’erano bambini, sono arrivati da un anno. Il loro è un locale frequentato da tanti studenti della zona. «Negli ultimi mesi la situazione della galleria è peggiorata — racconta lei —. Di sera, non resto mai da sola nel locale, ho paura. E quando esco, percorro la galleria a passo veloce, c’è gente ubriaca che bivacca qui e mi prende in giro. C’è chi grida “Ciao, cinese” o “Ciao, bella”, non è piacevole».
Tra gli esercenti c’è esasperazione e anche paura. «Sono qui da una vita, ma negli ultimi due anni la situazione è peggiorata. C’è tanta povertà e disperazione — dice un negoziante —. No, non le dico come mi chiamo, sono stufo. Io chiudo, questo lo scriva, non si può lavorare così». Tutti i commercianti della galleria hanno sul cellulare le foto di quello che trovano al mattino quando sollevano le saracinesche. «Questo passaggio viene scambiato per un bagno pubblico, non sa cosa trovo al mattino sulla vetrina e davanti al negozio. Prima che arrivino i clienti, devo pulire», racconta ancora il signore che medita di chiudere l’attività. E una donna, che lavora davanti a lui, mostra le immagini e le fotografie inviate più volte in Comune. «Nelle ultime settimane — dice — la situazione sembrava migliorata, la polizia locale si è vista più spesso, ma poi c’è stata questa spaccata. Un tempo mi piaceva passare la pausa pranzo in piazzale Alpini, ma adesso è impossibile stare lì. C’è gente con i pantaloni abbassati in pieno giorno, che scambia il piazzale per un bagno. Se ce ne fosse uno pubblico nella zona, forse non succederebbe. Poi ci sono gli ubriachi che stazionano nei dintorni della galleria a tutte le ore. Bisognerebbe vietare il consumo di bevande alcoliche anche di giorno».
Il vicesindaco Gandi ha promesso un presidio fisso della polizia locale lungo viale Papa Giovanni. Ma prima bisogna attendere che entrino in servizio, in tutta la città, venti nuovi agenti della polizia locale, che il Comune sta selezionando in questi giorni. «Spero di averli operativi a metà mese», aveva detto due giorni fa il vicesindaco. L’amministrazione è anche disponibile a contribuire alla spesa per mettere i cancelli ai due ingressi della galleria. Un’ipotesi di cui si parla da tempo, ma ancora un accordo tra residenti e commercianti non si è trovato. «Le buone intenzioni dell’amministrazione le abbiamo capite e qualcosa condividiamo, ma il problema è qui e adesso. Bisogna fare qualcosa, subito. Quante situazioni di questo genere dobbiamo ancora vedere prima che qualcuno faccia qualcosa?», chiede il Comitato Bergamo Centro che continuerà a raccogliere firme per chiedere al Comune di agire contro il degrado di questa zona.
Il presidio Il vicesindaco pensa a un posto fisso con agenti lungo viale Papa Giovanni