«Scuola, ripartenza da odissea»
Tra banchi di misura sbagliata o non pervenuti, buchi in organico e mascherine che mancano
«Per partire partiremo, ma non so in che condizioni». Gloria Farisè, dirigente del Liceo Falcone di Bergamo e referente provinciale dell’Associazione nazionale presidi, racconta le difficoltà che le scuole stanno affrontando a pochi giorni dal ritorno sui banchi, tra nomine ancora da definire, informazioni difficili da reperire, materiale che manca, come le mascherine, e novità calate dall’alto.
Quando una graduatoria che dovrebbe essere definitiva viene pubblicata con nomi diversi per la terza volta in cinque giorni, si capisce che le cose sono complicate. L’ombra del primo giorno di scuola si allunga sempre più minacciosa e senza possibilità di scampo, visto che anche ieri il presidente del Consiglio ha ribadito che «l’anno scolastico inizierà il 14 settembre». Come poi sarà quell’inizio è tutto da vedere.
Referendum in vista
Ha grossi dubbi Gloria Farisè, dirigente del Liceo Linguistico Falcone di Bergamo e referenstituire te provinciale dell’Associazione nazionale presidi. «Per partire partiremo, ma non so in che condizioni. Stiamo sempre facendo le corse e ci sono grossi punti di domanda. Anche perché noi dopo quattro giorni dovremo richiudere e spostare di nuovo tutti i banchi per fare spazio al seggio del referendum. Dopo di che dovremo sanificare di nuovo. Forse la cosa migliore era rimandare di qualche giorno». Ma i problemi organizzativi del Falcone sono gli stessi di tante altre scuole: «Anche se gli istituti di città hanno un personale più stabile — avvisa Farisé —. In provincia c’è molto più ricambio e crescono i problemi».
Iniziamo con l’elenco. Le informazioni: «Abbiamo lavorato tutta l’estate per mettere in sicurezza il personale e i ragazzi, abbiamo fatto corsi di formazione per la sicurezza sia ai dipendenti sia agli studenti. Abbiamo fatto a distanza anche i corsi di recupero. Ma non sempre ci sono state date informazioni tempestive e lineari: spesso c’erano discordanze. Per esempio stiamo ancora aspettando di sapere come soi docenti fragili. Io ne ho uno. Lo posso fare lavorare da remoto, ma nel frattempo chi viene in classe a tenere i ragazzi? Non li posso lasciare soli. Da un mese sto chiedendo al Ministero cosa fare ma non è ancora arrivata una risposta».
Capitolo materiale: proprio ieri al Falcone sono arrivati i cento banchi che aveva ordinato. Ma non a tutti è andata bene: «A una collega di un istituto comprensivo della provincia hanno mandato banchi della misure sbagliata e li ha dovuti rimandare indietro. E le mascherine? Anche l’altra sera è stato detto che le forniranno le scuole e lo farei anche volentieri, se ce le dessero. Io qui ne ho acquistate 3 mila ma ho 1500 studenti più il personale, dopo due giorni saranno finite».
A pochi giorni dalla prima campanella molte scuole hanno grossi buchi in organico: «Con le nomine dei supplenti si partirà il 14. Questo cosa significa? Come tutte le scuole faremo i turni con orari sfalsati in entrate e in uscita. Tutti d’accordo e con orari ben distribuiti. Ma se mancano i docenti io devo fare uscire i ragazzi in anticipo e allora tutto il discorso e la pianificazione che abbiamo fatto sugli assembramenti vanno a farsi be
❞ Non sempre ci sono state date informazioni tempestive e lineari Gloria Farisè Referente Associazione Presidi
nedire». Ma non ci sono soltanto i docenti a mancare: «Ci sono problemi con i collaboratori scolastici, i bidelli insomma. Sono fondamentali per la pulizia e la sanificazione. Io posso anche pensare a far partire al meglio almeno l’attività scolastica curriculare, e al resto dell’offerta formativa penseremo poi. Ma senza la gente che pulisce e sanifica siamo finiti».
Le graduatorie
Nel frattempo ieri alle 16 l’Ufficio scolastico provinciale ha iniziato la raccolta delle preferenze per le destinazione dei docenti, che proseguirà fino alle 9 di domani. Dopo di che partiranno le nomine e si passerà ai supplenti. Per i quali la graduatoria definitiva è stata appena ripubblicata per la terza volta. Questo perché si è tenuto conto di alcuni dei reclami più eclatanti di coloro che si sono trovati con i punteggi sbagliati o erano stati addirittura esclusi. Stavolta l’elenco, visti i tempi stretti, non dovrebbe più cambiare.
Il Covid
Intanto ogni giorno le scuole scoprono una cosa nuova. L’ultima riguarda il personale aggiuntivo Covid: insegnanti e bidelli che saranno mandati nelle scuola proprio con lo scopo di gestire i flussi degli studenti e occuparsi di sanificazione e igienizzazione. Saranno pagati dal Ministero ma la loro gestione amministrativa (cioè stipendi, ferie, eccetera) toccherà alla singola scuola, che si dovrà quindi sobbarcare un compito in più.
E a proposito della sicurezza sanitaria, tra le novità del nuovo anno c’è la figura del «referente Covid», cioè un membro del personale che avrà l’incairico di promuovere azioni di informazione ai dipendenti e alle famiglie e raccogliere le segnalazioni nel caso in cui risultassero contatti stretti con un caso di Covid per trasmetterle alle autorità sanitarie. «Figura importante e un’altra responsabilità in capo ai docenti o al personale Ata — commenta a Salvo Inglima, segretario Cisl scuola Bergamo e da ieri anche nel direttivo nazionale —. È chiaro che il “referente Covid” dovrà essere individuato tra le persone con maggior esperienza, formata e altrettanto adeguatamente retribuita con risorse recuperate dal fondo di istituto. Ha una mole di lavoro imponente, che non può essere lasciata al dilettantismo o alla buona volontà. Ci auguriamo che questa decisione non serva per scaricare le responsabilità della prevenzione e dell’intervento sulle spalle di chi non possiede le conoscenze necessarie».