Corriere della Sera (Bergamo)

Caduto in moto Donati gli organi

Giorgio Conti aveva 24 anni. L’incidente contro un piloncino metallico in Borgo Palazzo: donati gli organi

- Desirée Spreafico

Giorgio Conti, meccanico 24enne, nella notte dell’1 settembre aveva urtato in scooter uno dei piloncini in metallo di piazza Sant’Anna. I traumi riportati nella caduta sono risultati troppo gravi. «In casa ora c’è un vuoto enorme», dice il padre.

«Mi raccomando non fare tardi. Ci vediamo domani», è l’ultimo messaggio che papà Giuseppe ha mandato al figlio Giorgio Conti. Il 24enne, nella notte fra il 31 agosto e l’1 settembre non è rientrato a casa: con lo scooter è andato a sbattere contro uno dei piloncini in metallo che delimitano la strada dai marciapied­i intorno a piazza Sant’Anna, a Borgo Palazzo. È morto ieri all’ospedale di Bergamo.

«Quei maledetti piloncini che gli hanno spezzato la vita», dice il padre. Il 24enne era diretto verso via Suardi, dove abitava, dopo aver salutato la fidanzata, che invece è di Borgo Palazzo, si sarebbero visti l’indomani per partire per il mare. «Saremmo andati a Rapallo — spiega Giuseppe Conti —, i ragazzi si erano informati sui treni adatti ai disabili, da due anni non andavamo in vacanza». Intorno a mezzanotte lo schianto: «Non sappiamo il perché, i medici hanno ipotizzato anche un malore. Il casco integrale di Giorgio era allacciato — dice il padre —, la mentoniera è distrutta, il suo cervello ha subito un trauma troppo forte ed è rimasto per troppo tempo senza ossigeno. Giorgio voleva donare tutti gli organi, ce lo aveva detto, abbiamo dato il consenso». I soccorrito­ri la notte dell’incidente lo avevano rianimato per più di 20 minuti, poi la corsa disperata verso il Papa Giovanni.

«C’è un vuoto enorme, straziante, era la colonna della nostra famiglia. Mia moglie è morta nel 2005, dopo una malattia durata sei anni». Quando Giorgio Conti aveva appena 9 anni, e sua sorella maggiore, Beatrice, oggi 26enne, all’epoca ne aveva 11. «Poi è arrivata la mia malattia — continua il padre —, sono invalido, mia figlia ha lasciato gli studi in comunicazi­one all’Università per prendersi cura di me. Giorgio era l’uomo di casa, l’unico che lavorava».

Una storia familiare difficile che aveva spinto il 24enne a impegnarsi nello studio al profession­ale per operatore meccanico d’auto al Patronato San Vincenzo. In segreteria lo ricordano ancora. «Aveva preso il massimo dei voti al diploma — aggiunge orgoglioso il papà —, amava tanto il suo lavoro». Faceva il meccanico nell’officina di Stefano Consoli, l’Elettric car service in via Monte Cenisio: «La mia è una piccola azienda, Giorgio era di famiglia, come un figlio — commenta il proprietar­io —. Era molto adulto per la sua età, lavorava da noi da più di 4 anni, dopo 2 di stage attraverso la scuola».

I ringraziam­enti della famiglia del 24enne sono per gli agenti della polizia locale di Bergamo e per i medici di Neurochiru­rgia del Papa Giovanni. I funerali si svolgerann­o lunedì 10 settembre, nella chiesa di Ognissanti al cimitero di Bergamo.

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La tragedia Giorgio Conti, il 24enne morto a seguito dell’incidente in moto a Borgo Palazzo. La famiglia ha donato i suoi organi

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