Classi isolate per 5 positivi Bus, imbuto a fine lezioni
Gli esiti di 900 tamponi sugli alunni
Cinque classi di scuole bergamasche sono in isolamento: sono quelle in cui è stato trovato uno studente positivo al tampone Covid e in cui è scattata la procedura prevista per questi casi. Ma sono stati 907 quelli effettuati nei giorni scorsi dall’Ats. Intanto l’orario provvisorio nelle scuole sta causando assembramenti sugli autobus: in mancanza di docenti i ragazzi vengono fatti uscire in anticipo facendo saltare lo scaglionamento.
Quattro bambini positivi e uno «debolmente positivo»: cinque in tutto su 907 tamponi effettuati sugli studenti bergamaschi che avevano sintomi che facevano sospettare il contagio. Risultato minimo quello degli esami dall’Ats, ma che ha fatto subito scattare le procedure di messa in sicurezza in cinque scuole, con i ragazzi di altrettante classi mandati in isolamento.
L’allarme ieri mattina è scattato alla primaria Fratelli Burlandi di piazza Caduti ad Albino, dove a risultare positivo è stato un bimbo di Terza. Al termine dell’orario di lezione, quando i genitori si sono presentati a ritirare i figli, si sono visti consegnare la comunicazione della direttrice: la classe dovrà restare in isolamento per due settimane. Quindi l’aula è stata sottoposta più volte a sanificazione. «In qualche modo ce lo aspettavamo — commenta la dirigente Daniela Zanga — ma abbiamo subito applicato la
L’esame Si sono sottoposti al test sierologico 11.823 dipendenti della scuola: sono il 52% del totale
Le istruzioni
L’Ats ha effettuato teleconferenze con i pediatri e i dirigenti scolastici
procedura e non ci sono problemi».
Giovedì era stata la volta di una ragazza di una seconda media di Casazza. «Mi risulta che sia già stato eseguito un nuovo tampone che ha dato esito negativo — spiega il sindaco Sergio Zappella —. C’è stata una certa agitazione in paese, tanto che anche le famiglie dei compagni della squadra di calcio di alcuni degli studenti hanno chiesto se dovevano prendere provvedimenti. Ma la situazione è sotto controllo. A questo punto vorrei cercare di risolverla il prima possibile, facendo effettuare tamponi a tutta la classe per evitare le due settimane a casa. Se non riceverà indicazioni entro lunedì lo chiederò ufficialmente all’Ats». «È un bene che succedano queste cose — commenta il presidente dell’Ordipositività ne dei medici Guido Marinoni, che ha una nipote proprio alle elementari di Albino —: vuol dire che la procedura funziona».
Sui 21.672 membri del personale scolastico bergamasco sono stati 11.823 (il 52% del totale) a sottoporsi al test sierologico. Ci sono stati 1.233 positivi, 10.562 negativi e 28 dubbi. Effettuando i 907 tamponi naso-faringei sugli studenti, l’Ats ha effettuato «un’intensa attività di affiancamento con le scuole e i pediatri», spiega il direttore generale Massimo Giupponi.
La procedura prevede che uno studente con sintomi acceda al tampone dopo aver sentito il pediatra. In attesa di tampone (effettuato in tempi brevi e il cui esito viene caricato dopo le 23 sul fascicolo sanitario elettronico) lo studente resta a casa. In caso di l’Ats individua i suoi contatti stretti, in genere familiari e compagni. L’insegnante viene considerato solo se non adotta mascherine e distanziamento. A questo punto i contatti vengono avviati a tampone nel giro di 24/48 ore e nel frattempo restano in isolamento. Dovranno comunque terminare i 14 giorni di quarantena anche se il tampone è negativo.
Intanto continua l’attività di aggiornamento da parte dell’Ats con tutti gli interessati. Giovedì è stata effettuata una teleconferenza con 70 dei 130 pediatri per illustrare tutti gli aspetti di loro competenza. Altre tre teleconferenze sono state eseguite con 450 dirigenti delle scuole pubbliche statali, delle paritarie e degli asili. «Abbiamo analizzato insieme a loro — spiega ancora Giupponi — il protocollo predisposto dal nostro Dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria che già a inizio settembre le scuole avevano ricevuto tramite l’Ufficio scolastico provinciale, e i nidi tramite il Dipartimento per programmazione, accreditamento, acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie. Il documento è poi stato aggiornato con la circolare regionale del 15 settembre. L’Ats di Bergamo è stata la prima a predisporre e trasmettere un protocollo sulle scuole all’Ufficio scolastico provinciale, ai Comuni e ai medici».
All’effettuazione degli esami sta partecipando tutto il sistema sanitario territoriale composto da Ats, dalle tre Asst e dai medici: «Tutti stanno lavorando per seguire con attenzione il mondo della scuola — conclude Giupponi —. Ringrazio le Asst che hanno attivato i centri prelievo, i loro laboratori, i medici e soprattutto i pediatri nel caso specifico ai quali si rivolgono i genitori dei figli con sintomi».