Corriere della Sera (Bergamo)

Altre famiglie povere: sono 4.500

Volontaria­to, Caritas, San Vincenzo e Conad: donate una spesa sabato per aiutarle

- Di Michela Offredi

Italiani e stranieri, molti anziani. Le famiglie povere sono 4.500 e in crescita. Lo erano già, ma il Covid le ha messe in ginocchio. «Dona una spesa» è per loro. Promossa dal Centro servizi volontaria­to, Caritas e San Vincenzo, sabato 26 settembre l’iniziativa mobiliterà 500 volontari in 45 supermerca­ti Conad della Bergamasca. Don Trussardi: «Attenzione ai più fragili in un momento difficile per la nostra terra».

Sono più di 4500 le famiglie che a Bergamo e provincia vivono una situazione di difficoltà e arrivano alla fine del mese a fatica. Italiani e stranieri, molti anziani. Qualcuno era già in affanno prima della pandemia, altri — per usare le parole di don Roberto Trussardi, direttore di Caritas diocesana — «magari prima non navigavano nell’oro ma camminavan­o con le loro gambe. L’arrivo del Covid-19 ha dato loro una mazzata che li ha bloccati». Andrà ad aiutare queste famiglie l’iniziativa «Dona una spesa», promossa da Centro servizi volontaria­to (Csv) Bergamo, Caritas diocesana e associazio­ne San Vincenzo de Paoli in collaboraz­ione con Conad Centro Nord. La raccolta alimentare, in programma sabato 26 settembre per la prima volta in 45 supermerca­ti Conad della Bergamasca, vedrà oltre 500 volontari della Caritas e dell’associazio­ne consegnare ai clienti un sacchetto da riempire con generi non deperibili e necessari in dispensa: olio, tonno, legumi, pasta, farina, biscotti, merendine, zucchero, alimenti per bambini ma anche prodotti per l’igiene personale. Da parte sua Conad, che già durante il lockdown aveva messo in campo iniziative attente alle fragilità, raddoppier­à il gesto di solidariet­à: «Per ogni prodotto acquistato ne darà uno in omaggio — dice Nicola Rotasperti, membro Cda di Conad Centro Nord —, nella convinzion­e che sia doveroso rispondere ai bisogni dei territori in cui siamo presenti e in particolar­e nei momenti di grande difficoltà».

I generi raccolti saranno poi messi a disposizio­ne delle famiglie tramite i servizi attivati dai centri di ascolto parrocchia­li di Caritas e da quelli di San Vincenzo sul territorio. «Questa iniziativa esprime il desiderio di ripartire ed è un segnale di attenzione alle persone più fragili in un momento non facile per la nostra terra», commenta don Trussardi.

Durante l’emergenza, solo la Caritas diocesana ha ricevuto a Bergamo 780 richieste di aiuto in più da 350 famiglie che non si erano mai rivolte al servizio prima. Sono 1.500 persone aiutate che si sommano alle 1.299 che avevano usufruito dei servizi nel 2019, il 75% delle quali in situazione di grave marginalit­à. A questi numeri, prosegue il direttore, «andranno poi uniti quelli dei 70 centri di ascolto presenti in tutta provincia (che non sono ancora stati raccolti, ndr), anche se i dati presenti evidenzian­o già un bisogno crescente a cui è necessario trovare ridel sposte. Teniamo conto, inoltre, che sono circa 3.000 le famiglie che hanno fatto richiesta per il fondo “Ricomincia­mo Insieme”, attivato durante l’emergenza dalla Diocesi, e io temo la situazione peggiorerà quando verrà meno la cassa integrazio­ne».

Anche un sacchetto della spesa, quindi, diventa importante, tanto più perché — aggiunge — «quel cibo diventa l’occasione per incontrare, instaurare e approfondi­re la conoscenza». Concorda Serena Rondi, presidente di San Vincenzo Bergamo, che sottolinea un altro aspetto positivo: «Poter raccoglier­e alimenti dalle comunità locali permette di stimolare la solidariet­à tra vicini che, proprio nei mesi peggiori dell’emergenza, è fiorita. Ed è stata motivo di speranza e positività per molti». Su questa scia lavora anche il Csv che, racconta il suo presidente Oscar Bianchi, «ha fatto da regia a questa iniziativa, nella consapevol­ezza che fosse necessaria per dare continuità proprio alle azioni di volontaria­to spontaneo che sono nate durante la pandemia». Il connubio fra profit, no profit e società civile ha dimostrato di funzionare e «deve proseguire — conclude —. “Dona una spesa” è un esempio di quello che vorremmo proporre al sistema associativ­o bergamasco per il futuro».

Sabato di solidariet­à Il giorno 26, in 45 market Conad, i clienti riceverann­o un sacchetto da riempire

Il connubio fra profit, no profit e società civile deve proseguire. «Dona la spesa» è un esempio di quello che vorremmo proporre al sistema associativ­o bergamasco per il futuro Oscar Bianchi Presidente Csv

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La rete Volontario consegna beni di prima necessità a famiglia bisognosa

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