Teleriscaldamento in 45 mila case I progetti di A2a
Mazzoncini: mobilità elettrica, ancora tanto da fare
Differenziata, mobilità elettrica, teleriscaldamento. Sono le direttrici dei progetti di A2a. Come il recupero del calore dal termovalorizzatore di Dalmine per portarlo in 45 mila famiglie (oggi 30 mila).
Come un cip su un tavolo da gioco, il mantenimento della pur modesta partecipazione azionaria in A2a — poco più dell’1% del capitale sociale,resistita alle sirene di una monetizzazione in tempi grami, ma con la garanzia di un dividendo sempre milionario — consente al Comune di Bergamo di approcciarsi alle grandi tematiche energetiche e ambientali gestite dalla multi utility con un certo rilievo partecipativo.
Sarà che, come ha affermato il neo presidente di A2a Marco Patuano, «Bergamo ha anche il pregio di avere le dimensioni giuste per sperimentare modelli operativi poi replicabili altrove», ma è stato lo stesso sindaco, Giorgio Gori ad invitare A2a a «disegnare insieme una nuova asticella, in un quadro di rilancio delle performance sostenibili». Quali si scopriranno in futuro, ma intanto l’ad Renato Mazzoncini, anche lui di fresca nomina, ha delineato le tre grandi direttici che si muovono su Bergamo: «Il miglioramento della raccolta differenziata che già vanta una percentuale altissima del 71,3% in città e del 72,6% in provincia, e che vede proprio in questi giorni le nuove modalità di distribuzione dei sacchi, la mobilità elettrica su cui c’è tantissimo da fare e, infine, il teleriscaldamento che nel 2019 ha evitato l’emissione di 17 mila tonnellate di Co2». Proprio in quest’ottica, tempo un anno e mezzo o due al massimo ed ecco che con il recupero del calore disperso dal termovalorizzatore di Dalmine e con un maxi impianto di tubature per 6 chilometri, il teleriscaldamento raggiungerà i quartieri di Colognola, Malpensata e San Tommaso. In numeri significherà un aumento del 50% della rete gestita da A2a che passerà da 30 mila famiglie servite a 45 mila, senza aumento di Co2.
Grandi progettualità si innestano nei numeri del quinto bilancio di sostenibilità di A2a relativo al 2019 e che vedono il valore economico distribuito sul territorio fissato a 172 milioni di euro (+30% anno su anno). Di questi, 130 sono stati spesi in forniture (28 destinati a pmi e 4 a cooperative sociali), mentre 34 milioni sono il costo del lavoro per i 424 dipendenti del territorio orobico (33 elementi in più in un anno). Lo sviluppo urbano «Smart e green» è il leit motiv di tutti gli elementi operativi, dagli investimenti per il mantenimento e lo sviluppo degli impianti e dei servizi (18 milioni di euro) alla realizzazione delle 7 isole digitali disseminate in città, senza dimenticare, anzi dimenticandola proprio, la discarica dal momento che la totalità dei rifiuti raccolti nei comuni bergamaschi serviti da A2a è stata avviata a recupero di materia o energia. E in una pandemia che ha accelerato anche in A2a lo Smart working (+83% rispetto al 2018) il sostegno ai clienti (sospensione di pagamenti) e agli operatori della Sanità, con 400 mila euro donati all’Ospedale Papa Giovanni XXIII.