Corriere della Sera (Bergamo)

Il grande cinema c’è

La rassegna dei film di Venezia porta in città titoli preziosi che potrebbero non uscire in sala Dal messicano «Nuevo orden» al raffinato indiano «The Disciple»

- Alberto Pezzotta

In un anno difficile, la 77ma Mostra internazio­nale d’arte cinematogr­afica di Venezia c’è stata. È stato un gesto di coraggio e di speranza, e tutto è andato alla grande, o quasi — dato che molti hanno criticato le decisioni della giuria diretta da Cate Blanchett, che ha lasciato a bocca asciutta quasi tutti gli italiani. Al di là delle polemiche, la bella notizia è che torna «Le vie del cinema». Dopo la chiusura delle sale del 23 febbraio e la lenta ripartenza in sicurezza, è un segnale importante: una proposta di titoli che spesso non arriverann­o nel circuito normale, un palinsesto di proiezioni dalle 13 fino a sera. Come a bei tempi in cui ci si metteva in coda. Oggi le code non si fanno più, nelle sale non si sta ammassati, ma le scoperte sono tante. Merito di un’edizione che ha saputo fare a meno di alcuni grossi nomi che hanno preferito rimanere in freezer (vedi Nanni Moretti), ma che non ha cer«Laila to sfigurato.

Manca il Leone d’oro «Nomadland», ma ci sono altri vincitori. Il gran premio speciale della giuria «Nuevo orden» di Michel Franco (il 25 alle 19.30 all’Orfeo e il 26 alle 21.50 all’Arcobaleno) è ambientato in un Messico distopico, dove una rivoluzion­e fa vacillare ogni certezza etica. La miglior regia «Wife of a Spy» di Kiyoshi Kurosawa (il 25 alle 21.30 all’Orfeo) guarda a Hitchcock per una storia di sospetti coniugali nel Giappone sull’orlo della guerra. La miglior sceneggiat­ura, «The Disciple» di Chaitanya Tamhane (il 28 alle 15.30 all’Arlecchino), celebra l’amore per la musica classica indiana nella caotica Mumbai. Immancabil­e Amos Gitai con in Haifa» (oggi alle 15.15 all’Anteo), girato in un locale frequentat­o da israeliani e palestines­i.

Miglior regia nella sezione Orizzonti, «Genus Pan» di Lav Diaz(il 24 alle 13 all’Anteo), è una riflession­e sulla ferocia umana del regista filippino che vinse il Leone d’oro nel 2016. Fuori concorso, «Salvatore – Shoemaker of Dreams» di Luca Guadagnino (il 25 alle 21.30 a Cityife Anteo) racconta Ferragamo, il calzolaio di Hollywood. E un film che una tantum ha fatto ridere: «Mandibules» di Quentin Dupieux (il 25 alle 19.30 al Ducale): un talento bizzarro ancora misconosci­uto da noi, che gira un road movie con una mosca gigante tra Kafka, Beckett e

Buster Keaton.

Gli italiani si rifanno nelle sezioni collateral­i. Lodo Guenzi è protagonis­ta di «Est - Dittatura Last Minute» di Antonio Pisu (regista e interpreti in sala oggi alle 20 all’Anteo): tre ragazzi di Cesena vanno nell’Europa dell’Est dopo la caduta del muro di Berlino. Il frontman di Lo Stato Sociale si ritrova anche in «Extralisci­o - Punk da balera (si ballerà finché entra la luce dell’alba)» di Elisabetta Sgarbi (in sala il 30 alle 21.30 al Mexico), viaggio di una band tra tradizione e avanguardi­a e molte partecipaz­ioni speciali, tra cui Ermanno Cavazzoni, Francesco Bianconi e Antonio Rezza. Quest’ultimo è coregista e interprete, con Flavia Mastrella, di «Samp» (il 27 settembre alle 21.30 al Beltrade): il film più anarchico del festival, girato nell’arco di dieci anni, dove un killer uccide vecchietti, bambini e chiunque incarni le tradizioni.

 ??  ?? Gran premio speciale della giuria «Nuevo orden» di Michel Franco ambientato in un Messico distopico e violento dove una rivoluzion­e va vacillare ogni certezza etica
Gran premio speciale della giuria «Nuevo orden» di Michel Franco ambientato in un Messico distopico e violento dove una rivoluzion­e va vacillare ogni certezza etica
 ??  ?? Da vedere In alto, «Wife of a spy»; sopra, «Lola in Haifa»
Da vedere In alto, «Wife of a spy»; sopra, «Lola in Haifa»
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy