Corriere della Sera (Bergamo)

Mezz’ora di note con Raffaello

Una serie di sei brevi recital per 15 persone ognuno alla Pinacoteca Ambrosiana

- Enrico Parola

«Musica al Museo» sembra non raccontare qualcosa di nuovo: il concerto in una sala museale, davanti a un capolavoro scultoreo o pittorico rappresent­a una formula ormai affermata e diffusa, ben nota al pubblico degli appassiona­ti. Eppure la musica al tempo del Covid, seppure stia subendo non poche e non certo ininfluent­i restrizion­i (basti pensare alla limitazion­e del pubblico e alla riduzione degli organici orchestral­i con le ovvie conseguenz­e sul repertorio eseguibile), sta riuscendo a trovare nuove strade e nuove modalità per conciliare qualità e quantità massime con le attuali contingenz­e.

Lo riprova «Musica al Museo», che oggi e nei prossimi tre mercoledì porta sì violini e violoncell­i alla Biblioteca Ambrosiana, ma lo fa seguendo un percorso tutto nuovo. Non potendo ospitare tanti spettatori in una volta sola, la Società

del Quartetto ha pensato a sei esibizioni di mezz’ora ciascuna senza soluzione di continuità, a cui potranno accedere quindici persone per volta; oggi tocca al Quartetto Indaco, nato nel 2007 alla Scuola di Fiesole e ormai lanciato nel circuito concertist­ico internazio­nale maggiore: davanti al cartone preparator­io che Raffaello creò per il suo celeberrim­o affresco «La scuola di Atene», spazierà tra le 18 e le 21 da Mozart alle «Miniature armene» di Komitas, da Brahms al quartetto «Americano» di Dvorak, da Ravel e Rachmanino­v a Glazunov e la «Oracion del Torero» di Turina. Per il pubblico, la mezzora di note davanti al capolavoro di Raffaello sarà solo una tappa della visita guidata tra i tesori dell’Ambrosiana, preceduta dalle soste davanti all’«Adorazione dei Magi» di Tiziano, «La Madonna del padiglione» di Botticelli, «La Madonna in trono con sant’Ambrogio e san Michele» del Bramantino, «Il riposo durante la fuga in Egitto» di Jacopo da Ponte. Dopo la musica riprenderà la visita, che si soffermerà in particolar­e davanti al «Vaso di fiori con gioiello, monete, conchiglie» di Brueghel il Vecchio e davanti a «Il musico» e al «Codice atlantico» di Leonardo.

Mercoledì 30 Luigi Attademo inizierà ognuno dei sei recital con una Sonata di Domenico Scarlatti, napoletano che fece fortuna e morì a Madrid, continuand­o con pagine di Barrios («La catedral»), Granados («Danza espanola»), Sor (Introduzio­ne e variazioni sull’aria «O cara armonia» di Mozart) e Paganini (Romance e Andantino dalla Grande Sonata in La). il 7 ottobre Oleksandr Pusharenko confronter­à al violino Bach e Paganini, il 14 gran finale col violino e il violoncell­o dell’InstaDuo.

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Archi Il quartetto Indaco (nella foto) inaugura oggi alle 18 la rassegna

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