La collezione d’arte di Alexander Iolas
Istrionico, dandy, cosmopolita, infallibile naso per gli affari: il greco Alexander Iolas (1907-1987), ballerino classico appassionato del bello, è diventato negli anni ’40 uno dei più importanti mercanti d’arte del secolo scorso, pioniere tra l’altro del Surrealismo negli Usa. Da domani (vernice su appuntamento ore 1019) ne fa memoria la mostra «Casa Iolas. Citofonare Vezzoli», fino al 16-1 alla Galleria Tommaso Calabro, piazza San Sepolcro 2
Dopo la scomparsa, Iolas, geniale collezionista oltre che commerciante all’avanguardia, è presto caduto nell’oblio. A tal punto che la sua villa museo ad Atene è andata in abbandono, il patrimonio d’arte venduto e disperso. La rassegna «Casa Iolas» intende riscoprire il personaggio e rievocare gli ambienti di quella leggendaria dimora: lungo il percorso, opere di De Chirico, Fontana, Klein, Klee, Max Ernst, Man Ray, maestri che con altri artisti avevano esposto nelle sue gallerie. Opere integrate da arredi d’epoca e dal dialogo con alcuni pezzi di Francesco Vezzoli, statue recenti e ricami creati per l’occasione. «Casa Iolas vuole essere non solo un omaggio a un grande gallerista quasi dimenticato — dice Vezzoli — ma anche a una cultura galleristica basata su relazioni personali e d’amicizia, fiducia e stima, che il sistema del mercato dell’arte contemporaneo sembra aver cancellato”».