Innesti da capire L’Atalanta riparte da se stessa
Tra i nuovi innesti solo Romero si è già ambientato in Serie A (al Genoa). Miranchuk da scoprire La formazione titolare potrebbe essere uguale all’anno scorso. Gosens, improbabile il trasferimento alla Juve
Il campionato è alle porte per l’Atalanta e il mercato finirà tra più di dieci giorni, il prossimo cinque ottobre. Così la «nuova» squadra, la quinta nell’era di di Gian Piero Gasperini, rischia di assomigliare tremendamente a quella vecchia.
Perché se è vero che Miranchuk è l’acquisto più atteso, sia perché è alla prima esperienza fuori dalla Russia, sia perché si tratta di un calciatore di valore, dall’altro lato c’è solo un giocatore che può dirsi già perfettamente integrato nella Serie A. Ed è Cristian Romero, difensore centrale arrivato dalla Juventus dopo due anni al Genoa dove, pur altalenante, è stato assoluto protagonista, in positivo con il gol al Verona che ha permesso la salvezza del Grifone, in negativo perché troppo irruente fra rossi rimediati e infortuni causati (a De Roon e Pessina, per dirne due).
Così i nerazzurri sembrano destinati a non cambiare granché dal punto di vista della formazione titolare, a meno che Carnesecchi non prenda subito il posto di Sportiello fra i pali, mentre Gollini è ai box, ma questo probabilmente non accadrà.
Romero (squalificato con il Torino) sarà in ballottaggio con gli altri quattro sempre presenti, cioé Caldara, Djimsiti (anche lui stoppato per un turno), Palomino e Toloi, partendo un attimo dietro anche solo per una questione di gerarchie. A destra Hateboer è il padrone della maglia — da valutare invece Piccini, al rientro dopo la rottura del legamento crociato con il Valencia — mentre a centrocampo fra Freuler, De Roon e Pasalic potrebbe esserci solo turnover. Davanti Gomez e Zapata certi, possibile l’ingresso di uno fra Malinovskyi e Muriel, a meno che Pasalic non venga impiegato sulla linea degli attaccanti.
Alla conta ne manca solo uno, probabilmente l’unico che non ha grosse alternative. Perché la stagione scorsa di Robin Gosens è stata abbagliante, tanto che la Juventus vorrebbe proprio portarlo a Torino per concedergli la fascia mancina.
L’Atalanta in questo momento non ci sente e, dopo aver ceduto Castagne, non vuole dare via un altro pezzo delle corsie esterne, forse il più pregiato. Certo, se Gosens chiedesse la cessione potrebbe cambiare qualcosa, ma non è detto che possa comunque andarsene a cuor leggero: come successo con Spinazzola qualche anno fa, poi è difficile trovare una soluzione sull’unghia. Quindi, con una probabilità che appare piuttosto alta, il tedesco rimarrà, mentre l’Atalanta lavora fra centrocampo e attacco. Ieri è andato via Ebrima Colley, all’Hellas Verona, piacciono Jens Petter Hauge del Bodo Glimt (avversario odierno del Milan) e Marcos Paulo del Fluminense. Pessina andrà al Verona all’inizio di ottobre. Eguelfi e Monachello partiranno, per Reca ci sono molte offerte anche se è sfumata la pista Genoa.
Dalla Spagna Da valutare Piccini, che rientra dopo la rottura del crociato con il Valencia