I contabili della Lega Altre verifiche sugli imprenditori
L’inchiesta Bankitalia all’opera
Servono nuove analisi su alcuni conti di Francesco Barachetti. È l’idraulico coinvolto nel caso Lombardia Film Commission, che ha portato ai domiciliari gli amministratori contabili della Lega Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba. Le ulteriori verifiche su movimentazioni finanziarie sospette, ma anche su conti di personaggi centrali dell’inchiesta, tra cui altri imprenditori, sono state richieste dalla Procura di Milano agli ispettori di Bankitalia. Gli inquirenti ipotizzano possibili «retrocessioni» di denaro al partito da parte di imprese e società che hanno fatturato lavori e incassato dal Carroccio. Un meccanismo che potrebbe essere stato utilizzato anche dai contabili e dalla «galassia» di società a loro riconducibili. Oggi per Di Rubba e Manzoni, che hanno chiesto la revoca dei domiciliari, è fissata l’udienza al Tribunale del Riesame.
Con la testa su Bergamo e lo sguardo rivolto verso Genova, gli inquirenti milanesi al lavoro sulle peripezie finanziarie degli amministratori contabili della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni sono tornati a interpellare Bankitalia, chiedendo altri accertamenti su conti della cerchia di imprenditori legata ai due professionisti. Di Francesco Barachetti, ad esempio, ma anche, secondo quanto trapela, di Marzio Carrara.
L’Unità di informazione finanziaria per l’Italia, cioè l’autorità incaricata di acquisire i flussi finanziari e le informazioni riguardanti ipotesi di riciclaggio, dovrà aiutare l’aggiunto Eugenio Fusco e il pm Stefano Cavardi a fare luce sull’ipotesi di possibili «retrocessioni» di denaro al partito da parte di imprese e società che hanno fatturato lavori e incassato dal Carroccio. Proprio in base alle note di Bankitalia acquisite finora, alla Barachetti Service di Casnigo sarebbero stati versati prima di luglio 2019 un milione e 684 mila euro, più altri 185 mila destinati a un’altra società costituita insieme alla moglie russa. Un fitto scambio di incarichi e di compensi che i finanzieri hanno registrato anche a marzo, quando nel pieno dell’epidemia Manzoni sembrava spingere Barachetti ad allargarsi alle sanificazioni, anche se con le pulizie non aveva niente a che fare.
Idraulico, amico e compaesano di Di Rubba, Barachetti è indagato a piede libero nel caRubba. so Film Commission. Sono i rapporti con lui e con Di Rubba ad attirare l’attenzione degli inquirenti anche su Carrara, che invece non risulta indagato. Negli atti viene ricostruita la compravendita della Niiag (Nuovo istituto italiano di Arti Grafiche) e della Eurogravure di Treviglio, acquisite dai tedeschi del Fondo Bavaria a 5 milioni di euro e cedute quattro mesi dopo alla Elcograf del gruppo Pozzoni per 29 milioni. Una manovra che Carrara porta a buon fine a gennaio 2018 attraverso la Arti Group Holding, con Di Rubba amministratore. È di maggio 2018, invece, l’acquisizione dell’84% della Lebit Holding, che controlla Lediberg, ceduto dal fondo di Curacao Iris Capital. Anche qui c’entra Di In più gli investigatori annotano il nome di una società stranamente somigliante a una realtà legata alla Seven Fiduciaria, che schermava i capitali di una serie di srl costituite, tra il 2014 e il 2015, nello studio di via Maj dei due contabili. Allo stato una semplice coincidenza e d’altra parte l’imprenditore ha smentito con fermezza ogni possibile coinvolgimento. Al Corriere ha spiegato, da subito, anche l’affare con Barachetti di cui si è occupato ieri sera Presa Diretta, sempre per mettere in chiaro che non sarebbe stato commesso nessun illecito. La trasmissione di Rai3 ha messo in fila alcuni passaggi. Il 31 agosto 2018, tre giorni dopo avere incassato un milione e mezzo di euro dalle donazioni del Due per Mille, la Lega Salvini Premier avrebbe versato un bonifico di 311 mila euro alla Barachetti Service. L’impresa il 27 dicembre ha poi acquistato da Carrara una villa in Costa Smeralda per 338 mila euro attraverso l’Immobiliare Mediterranea. Poco dopo, sarebbe stato Carrara a versare 134.200 euro alla Dea Consulting di Di Rubba e Manzoni.
Se in tutto questo esista un collegamento con i 49 milioni di euro dell’inchiesta genovese è ciò che la Procura milanese evidentemente vuole accertare. Proprio con gli inquirenti liguri è stato programmato un incontro per la prossima settimana. Oggi, invece, è prevista l’udienza al Riesame per Di Rubba e Manzoni, che hanno chiesto la revoca dei domiciliari disposti nell’ambito del caso Film Commission che li vede indagati di peculato e turbativa d’asta, mentre per venerdì è fissato il quinto interrogatorio per Luca Sostegni. Quello del terzo indagato ai domiciliari, Michele Scillieri, ha fruttato un verbale di 214 pagine.
5 milioni di euro
la somma che sarebbe arrivata ai due contabili o a società a loro legate dal mondo Lega