In 11 in casa dopo uno sfratto: intossicati
Leffe, accendono un braciere. Soccorsi anche 4 bambini, ricoverata una donna
Erano in undici nell’appartamento a Leffe, nella notte tra domenica e ieri. Quattro di loro, una coppia con due bambini, erano lì dopo essere stati sfrattati e aver chiesto ospitalità ad amici. Tutti (sono senegalesi, regolari) hanno rischiato di morire soffocati, dopo che l’appartamento è stato invaso dal monossido di carbonio. Per fortuna si sono svegliati in tempo e sono riusciti a mettersi in salvo, cavandosela con lievi problemi. Solo una donna ha avuto bisogno di cure.
Nell’appartamento erano in undici. Quattro di loro, una coppia con due bambini, si trovavano senza casa dopo essere stati sfrattati e così hanno chiesto ospitalità agli amici. Ed è stato così che si sono trovati in undici in un unico appartamento invaso dal monossido di carbonio, rischiando di morire soffocati. Per fortuna si sono svegliati in tempo e sono riusciti a mettersi in salvo, cavandosela così con lievi conseguenze.
La sirene delle ambulanze hanno cominciato a risuonare alle 2.45 della notte fra domenica e ieri in via San Rocco a Leffe, la lunga strada che corre a sud dell’abitato. Le quattro ambulanze, l’automedica, i carabinieri della Compagnia di Clusone e i vigili del fuoco convergevano sull’appartamento in cui si trovavano appunto undici immigrati senegalesi, tutti regolari. I padroni di casa avevano deciso di accogliere provvisoriamente gli amici che, sfrattati dalla loro casa di Osio Sotto, non sapevano dove andare. Nella casa erano presenti sette adulti e quattro bambini, di cui uno di pochi mesi e gli altri sotto i sette anni.
La temperatura a Leffe l’alvate tra sera era scesa a otto gradi e visto che non è ancora possibile accendere i caloriferi, gli inquilini hanno deciso di accendere un braciere per riscaldarsi. Quando poi sono andati a letto lo hanno spento, ma probabilmente non del tutto. In questi casi viene provocato il fenomeno della combustione incompleta che, soprattutto in ambienti chiusi e affollati con poco ricambio d’aria, porta allo sprigionamento del monossido di carbonio, un gas che oltre ad essere altamente tossico è anche inodore, non irritante e quasi impercettibile, e per questo è ancora più pericoloso.
Le due famiglie si sono salgrazie al fatto che la prima persona a riportare i sintomi di intossicazione, una mamma di 40 anni, prima di svenire è riuscita a dare l’allarme. Le altre persone sono allora riuscite a mettersi in salvo e ad avvisare il 118, che ha mandato sul posto ambulanze e automedica.
Per fortuna soltanto la donna ha avuto bisogno dell’aiuto dei sanitari: dopo essere stata soccorsa sul posto è stata accompagnata all’ospedale di Seriate. Le sue condizioni si sono rivelate meno gravi del previsto, tanto che nel corso della giornata la signora è stata dimessa. Anche gli altri occupanti dell’appartamento (tranne due) avevano sintomi di intossicazione ma in forma lieve. Sono stati portati per controlli agli ospedali di Bergamo e di Seriate ma non ci sono stati problemi.
Gli accertamenti sulla dinamica dei fatti e sulla presenza nell’appartamento della seconda famiglia sono poi stati effettuati dai carabinieri. Anche il sindaco di Leffe Marco Gallizioli ha poi annunciato che il Comune farà effettuare dei controlli sulla presenza dei non residenti.