Corriere della Sera (Bergamo)

Festival Pianistico Mossali inaugura il cartellone dei giovani talenti

In Sala Piatti. Domani al Sociale di scena Carminati

- Luigi Radassao

L’intensa due giorni del Festival pianistico internazio­nale inizia questa sera alla Sala Piatti (ore 21, ingresso euro 7), dove a inaugurare il cartellone dei giovani talenti penserà il già noto al pubblico Josef Edoardo Mossali.

Nato nel 2001 a Brescia, dove ha studiato all’Accademia Pasini con Massimilia­no Motterle, Mossali sta frequentan­do il triennio accademico al Conservato­rio Donizetti di Bergamo e ha al suo attivo vittorie in diversi concorsi nazionali ed esibizioni in importanti rassegne concertist­iche. Un programma, quello proposto alla Piatti da Mossali, che accende i motori con la Sonata quasi una fantasia di Beethoven — quattro movimenti collegati tra loro, cui è dato inizio da un tema sempliciss­imo, di matrice popolare — e scalda le valvole con le trascrizio­ni lisztiane di dodici lieder di Franz Schubert. Il decollo, poi, avviene sulle ali di due opere da far tremare i polsi, a cominciare dal Gaspard de la nuit di Ravel, la cui vivacità sardonica e le cui passioni disperate sono diventate cimento quasi obbligato di ogni giovane virtuoso, tra cui quello indimentic­abile di un’adolescent­e Martha Argerich, pianista assai amata dal Pianistico.

Conclusion­e affidata alle Variazioni su un tema di Paganini di Brahms, un’arditissim­a sfida, al pari di quella dei 24 Studi di Chopin, per qualunque interprete che non intenda fermarsi alla semplice risoluzion­e dei problemi meccanici che la partitura richiede. Tuttora leggendari­a, in tal senso, l’interpreta­zione del 1946 di Arturo Benedetti-Michelange­li.

Domani al Teatro Sociale sarà invece di scena Roberto Cominati. Classe 1969, Cominati è stato allievo di Aldo Ciccolini e Franco Scala prima di vincere, nel 1993, il celebre Concorso Busoni di Bolzano. Nella prima parte del suo recital il pianista napoletano affronterà i Quattro pezzi per pianoforte op.119, l’ultima composizio­ne di Brahms per piano solo, una costellazi­one d’immagini sonore che passano dall’esultanza alla desolazion­e. Nella seconda parte, l’opera D959 rappresent­a invece la penultima Sonata di Schubert, scritta, a due mesi dalla morte, con proporzion­i bruckneria­ne, sviluppi e contrasti amplissimi e un’incredibil­e varietà di sottigliez­ze dinamiche, d’articolazi­one e inflession­e. E con un episodio centrale — l’Andantino in fa diesis minore, tonalità legata alla disperazio­ne — di una violenza unica nell’universo del compositor­e. Ore 21, ingresso euro 25-15.

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Bresciano Josef Edoardo Mossali, 19 anni

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