Mozart e Beethoven per ritrovare in noi la forza della bellezza
«Stavamo per arrenderci alle difficoltà di questo momento e invece eccoci qui per continuare quel percorso alla ricerca della Bellezza iniziato cinque anni fa». Michele Brescia annuncia così la sesta edizione di «Segni di Bellezza», che anima nella doppia veste di direttore artistico e musicale alla guida dell’orchestra del Teatro Coccia di Novara. Quest’anno saranno soltanto tre gli appuntamenti, ma sarà tale la loro intensità da far rilucere quel concetto di bellezza che Brescia insegue nell’estetica dei suoni. «Vorrei che i tre concerti fossero un invito a non rinunciare alla bellezza nel
rapporto con noi stessi e con gli altri, a ricordarsi di quella scintilla divina che abita in ognuno di noi, a non perdere di vista lo scopo ultimo della ricerca di quel raggio dello Spirito capace di penetrare anche negli angoli più bui dell’esistenza. In altre parole, ad avere uno sguardo che veda l’unicità e la singolarità di ognuno di noi: l’invito è a compiere un vero e proprio esercizio di bellezza nella Bellezza». Per questo la scelta è caduta su due soli ma sommi autori, Mozart e Beethoven, Oggi, nell’appuntamento inaugurale in Sant’Eustorgio (p.zza s. Eustorgio, ore 21, ingr. lib. pren. obblig., tel. 339.47.12.954,
segnidibellezza@gmail.com), Brescia parte da Amadeus con la sinfonia n. 29 K 201 e il concerto per flauto e orchestra K 313, dove solista sarà Luna Vigna, fresca vincitrice del premio Francesco Greppi, giunto alla terza edizione e creato da Brescia per ricordare uno dei fondatori della rassegna. Il 7 novembre, dedicato a tutte le vittime della pandemia, sarà la volta del Requiem di Mozart, mentre tutto beethoveniano sarà il gran finale del 12 dicembre, con le sinfonie «Pastorale» e settima. «Un inno alla natura, tornata a risplendere intorno a noi, e alla fratellanza umana a cui tutti dovremmo tendere con più impegno».