Cascina antica, arredi moderni Come la cucina
Asentire più forte la crisi in questi tempi di Covid sono stati e sono gli alberghi frequentati per lo più da una clientela straniera ed i ristoranti che trovano linfa negli eventi. Se poi sotto lo stesso tetto convivono le due vocazioni, ecco che le difficoltà raddoppiano e portare avanti l’attività diventa oltremodo complicato. Lo sa bene Alessandra Gotti (foto), da alcuni anni al timone del Settecento, l’albergo ristorante di famiglia ricavato dalla mirabile ristrutturazione di un’antica cascina di Presezzo (gli arredi moderni sposano a meraviglia i tratti dell’antichità). L’impegno nell’elevare il tono dell’ambiente e dei servizi si è trasferito nella cucina dove la squadra degli chef si sta mettendo in luce per uno stile moderno, tecnicamente evoluto ma non invadente, teso a valorizzare le materie prime. L’obiettivo di raggiungere una precisa identità non è ancora del tutto centrato ma i piatti sono ben eseguiti. In alternativa all’immancabile crudo, tra gli antipasti ecco la battuta di manzo con spinacini, senape, capperi e salsa tonnata. A seguire un primo d’impatto: agnolotti ripieni di fonduta di Gorgonzola e sugo ai tre arrosti. Tra i secondi: tonno in tataki, coulis di pomodoro al basilico; filetto di manzo, indivia belga, patate agli aromi. Ottimo finale con gelato al latte di bufala. La selezione dei vini si segnala per la rotazione periodica e la possibilità del consumo a bicchiere. Prezzi corretti — sui 45 euro bevande escluso per un pasto completo—- con la possibilità di degustare al medesimo prezzo più portate in versione «piattino».