Medici, stravince Marinoni
Il presidente uscente confermato: ha pagato l’inclusione Un quinto al voto. Fenaroli: il confronto vada avanti
Guido Marinoni stravince e si conferma presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo con 770 voti contro 301. «È stata premiata una strategia che punta a mettere insieme tutti, non a dividere», il commento di Marinoni. A guidare la lista concorrente e prettamente ospedaliera, Privato Fenaroli, direttore di Senologia dell’ospedale Papa Giovanni XXIII: «Diamo la nostra disponibilità per contribuire alla sinergia tra medicina del territorio e ospedali». Le elezioni hanno registrato un’affluenza più alta del solito, ma che si ferma al 20%.
Il confronto va comunque portato alle sue dimensioni, date dall’interesse che i professionisti, in generale, manifestano per i loro Ordini: per medici e odontoiatri, su più di 5.000 aventi diritto sono andate al voto 1.424 persone. Ma almeno questa volta, nell’anno dell’epidemia che ha colto tutti impreparati e messo in discussione il sistema, sulla categoria si è alzato un minimo d’attenzione, e il dibattito è diventato pubblico, tanto che quei 1.424 al voto sono un record dell’ultimo trentennio. Un primato che non ha portato a cambiamenti ma alla vittoria e riconferma di Guido Marinoni, medico di medicina generale in pensione, di Albino, e della sua lista «Medici per tutti». Lo sconfitto è Privato Fenaroli, il direttore di Senologia del Papa Giovanni XXIII che ha lanciato la sua sfida con toni quasi sempre pungenti e con una lista quasi esclusivamente ospedaliera. È finita 779 contro 301, considerando i soli voti di lista, quindi al netto di preferenze che potevano essere espresse anche solo per i singoli candidati. Che portano i calcoli totali, per i soli medici, a 1.289 voti validi, 1.351 con schede bianche e nulle.
Fenaroli, che ha puntato spesso il dito contro un’eccessiva sindacalizzazione della categoria, criticando un sistema territoriale a suo dire troppo ingessato legato a vecchi status quo, con toni pacati fa «i complimenti al presidente rieletto e a tutta la sua squadra». Ma mantiene la convinzione di aver smosso qualcosa: «Sono orgoglioso e commosso della partecipazione di tutti i colleghi a queste elezioni e ringrazio il mio gruppo. La lista Bergamo non muore qui. Anzi, offriamo la nostra disponibilità e professionalità al presidente Marinoni e al nuovo consiglio direttivo per raggiungere finalmente l’obbiettivo della completa sinergia tra medicina del territorio e ospedali». Con lui in lista c’erano tanti ospedalieri di livello, tra loro il chirurgo maxillo facciale di fama internazionale, Antonino Cassisi, e il direttore del laboratorio di Anatomopatologia del Papa Giovanni, Andrea Gianatti.
I temi cari a Fenaroli, e le prese di posizione piuttosto nette del direttore di Senologia già durante i mesi più difficili della pandemia, hanno chiamato a raccolta i medici contro la divisione e lo scontro? In realtà tutti vorrebbero ragionare di integrazione tra territorio e ospedali, sembra questo, almeno, il tema posto dalla gestione dell’epidemia. Marinoni dà un giudizio, ma restando su una linea istituzionale: «Evidentemente è stata premiata una strategia che punta a mettere insieme tutti, non a dividere, che vuole unire la professione, dei medici di base, degli ospedalieri, delle figure che ci sono nelle Rsa, degli specialisti ambulatoriali, di tutti. Tra l’altro in un momento difficile, in cui serve unità e in cui bisogna ragionare di cambiamenti. Per questo credo sia stato premiante un messaggio da un lato di moderazione, dall’altro di indipendenza. In più la lista è riuscita anche a puntare sul ricambio generazionale, e nel prossimo esecutivo ci saranno due donne e due uomini».
I numeri È finita 779 a 301, Affluenza più alta del solito ma che si ferma al 20% degli elettori