Orti comunali per i giovani
Una cinquantina gli appezzamenti da assegnare
Palazzo Frizzoni cerca ortolani giovani a cui affidare la coltivazione di appezzamenti di terreno in città. Non solo giovani: il bando, pronto a fine ottobre, sarà aperto a tutti i cittadini maggiorenni. Ma a parità di punteggio, l’orto andrà alla persona meno anziana.
Il Comune di Bergamo cerca ortolani giovani a cui affidare la coltivazione di appezzamenti di terreno in città. Non solo giovani, il bando — che dovrebbe essere pronto a fine mese — sarà aperto a tutti i cittadini maggiorenni. Ma all’amministrazione piacerebbe che a lavorare la terra con vanga e zappa fossero anche i giovani visto che gli attuali orticoltori sono in larga maggioranza uomini adulti (pochissime le donne) e pensionati. «Non penalizzeremo gli anziani, daremo punteggi alti anche a loro, ma questa volta vorremmo avere un occhio particolare per i giovani», spiega l’assessore al Verde pubblico, Marzia Marchesi. Questo vuol dire che, a parità di punteggio, l’orto andrà alla persona più giovane. Qualcuno si è già fatto avanti. «Ci erano arrivate richieste da alcuni ventenni interessati a coltivare gli orti, spero partecipino al bando — dice l’assessore Marchesi —. Attualmente abbiamo un ortolano di 25 anni, ma è un’eccezione. Si è fatto avanti anche un bambino di 12 anni, è arrivato con la mamma e ci ha spiegato che vorrebbe coltivare un orto. Una passione che gli è venuta alla scuola Rosa, grazie all’impegno della maestra Laura. Quest’estate il bambino ha coltivato gli orti del
Quintino. Se la sua mamma parteciperà al bando e si aggiudicherà l’orto, potrà aiutarla». L’avviso pubblico per l’assegnazione delle aree orticole disponibili o con contratti in scadenza, una cinquantina, verrà pubblicato sul sito del Comune.
In totale, gli orti del Comune sono circa 200 e di diverso tipo. Il nuovo regolamento per la concessione degli orti identifica tre tipologie. Ci sono gli orti urbani, assegnati a singoli cittadini, quelli collettivi, destinati ad associazioni senza scopo di lucro che consentono anche a chi non ha sufficienti conoscenze tecniche di beneficiare delle conoscenze e della relazione con altre persone oltre che dei prodotti di un lavoro collettivo, e gli orti didattici, riservati (con apposita convenzione) alle scuole.
Oltre al criterio dell’età, nell’assegnare gli orti il Comune darà la precedenza alle famiglie numerose, a quelle con difficoltà economiche e alle associazioni con il maggior numero di iscritti e legami con altre realtà del territorio dove ci sono gli orti. Chi coltiverà l’appezzamento non potrà vendere i prodotti coltivati e avrà l’orto in concessione per 3 anni (rinnovabili per altri 3). Dovrà anche compartecipare alle spese, 50 euro all’anno, per l’illuminazione e l’acqua. «In ogni spazio orticolo — spiega l’assessore — abbiamo portato l’acqua, così chi coltiva non deve riempire le cisterne, che diventano un ricettacolo di zanzare».
L’obiettivo del Comune è fare un bando all’anno per gli orti e creare nuovi appezzamenti. «Uno lo realizzeremo nel centro di Città Alta, nella zona di via San Pancrazio, dove adesso ci sono alberi e panchine — dice l’assessore —. Sono stati i residenti a chiederci gli orti nel borgo storico».
Gli spazi In totale in città ci sono circa 200 orti: urbani, collettivi e anche quelli didattici