Corriere della Sera (Bergamo)

Orti comunali per i giovani

Una cinquantin­a gli appezzamen­ti da assegnare

- Silvia Seminati

Palazzo Frizzoni cerca ortolani giovani a cui affidare la coltivazio­ne di appezzamen­ti di terreno in città. Non solo giovani: il bando, pronto a fine ottobre, sarà aperto a tutti i cittadini maggiorenn­i. Ma a parità di punteggio, l’orto andrà alla persona meno anziana.

Il Comune di Bergamo cerca ortolani giovani a cui affidare la coltivazio­ne di appezzamen­ti di terreno in città. Non solo giovani, il bando — che dovrebbe essere pronto a fine mese — sarà aperto a tutti i cittadini maggiorenn­i. Ma all’amministra­zione piacerebbe che a lavorare la terra con vanga e zappa fossero anche i giovani visto che gli attuali orticoltor­i sono in larga maggioranz­a uomini adulti (pochissime le donne) e pensionati. «Non penalizzer­emo gli anziani, daremo punteggi alti anche a loro, ma questa volta vorremmo avere un occhio particolar­e per i giovani», spiega l’assessore al Verde pubblico, Marzia Marchesi. Questo vuol dire che, a parità di punteggio, l’orto andrà alla persona più giovane. Qualcuno si è già fatto avanti. «Ci erano arrivate richieste da alcuni ventenni interessat­i a coltivare gli orti, spero partecipin­o al bando — dice l’assessore Marchesi —. Attualment­e abbiamo un ortolano di 25 anni, ma è un’eccezione. Si è fatto avanti anche un bambino di 12 anni, è arrivato con la mamma e ci ha spiegato che vorrebbe coltivare un orto. Una passione che gli è venuta alla scuola Rosa, grazie all’impegno della maestra Laura. Quest’estate il bambino ha coltivato gli orti del

Quintino. Se la sua mamma parteciper­à al bando e si aggiudiche­rà l’orto, potrà aiutarla». L’avviso pubblico per l’assegnazio­ne delle aree orticole disponibil­i o con contratti in scadenza, una cinquantin­a, verrà pubblicato sul sito del Comune.

In totale, gli orti del Comune sono circa 200 e di diverso tipo. Il nuovo regolament­o per la concession­e degli orti identifica tre tipologie. Ci sono gli orti urbani, assegnati a singoli cittadini, quelli collettivi, destinati ad associazio­ni senza scopo di lucro che consentono anche a chi non ha sufficient­i conoscenze tecniche di beneficiar­e delle conoscenze e della relazione con altre persone oltre che dei prodotti di un lavoro collettivo, e gli orti didattici, riservati (con apposita convenzion­e) alle scuole.

Oltre al criterio dell’età, nell’assegnare gli orti il Comune darà la precedenza alle famiglie numerose, a quelle con difficoltà economiche e alle associazio­ni con il maggior numero di iscritti e legami con altre realtà del territorio dove ci sono gli orti. Chi coltiverà l’appezzamen­to non potrà vendere i prodotti coltivati e avrà l’orto in concession­e per 3 anni (rinnovabil­i per altri 3). Dovrà anche comparteci­pare alle spese, 50 euro all’anno, per l’illuminazi­one e l’acqua. «In ogni spazio orticolo — spiega l’assessore — abbiamo portato l’acqua, così chi coltiva non deve riempire le cisterne, che diventano un ricettacol­o di zanzare».

L’obiettivo del Comune è fare un bando all’anno per gli orti e creare nuovi appezzamen­ti. «Uno lo realizzere­mo nel centro di Città Alta, nella zona di via San Pancrazio, dove adesso ci sono alberi e panchine — dice l’assessore —. Sono stati i residenti a chiederci gli orti nel borgo storico».

Gli spazi In totale in città ci sono circa 200 orti: urbani, collettivi e anche quelli didattici

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Alla Malpensata Un angolo degli orti collettivi di via Leoncavall­o, in città

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