L’arte di Mazzucchelli Le sculture (gonfiabili) che dialogano con la città Installate in Porta Nuova e in piazzetta Santo Spirito
Guardare e toccare. Anzi abbracciare, disegnare, scrivere. Si mostrano da sempre così le opere di Franco Mazzucchelli, noto scultore milanese, che dal 13 al 18 ottobre porta a Bergamo due grandi gonfiabili in pvc, il bianco «Bicono» e il rosso «Cono». E con questi l’idea di un’arte che, fuori da teche e musei, è «abbandonata» al contesto urbano, «vive e diventa tale solo quando il pubblico può fruirla direttamente, può intervenire sulla sua superficie plastica con pennarelli indelebili», spiega lui stesso, ospite del progetto «L’Officina della Scultura» in scena fino al 25 ottobre fra Bergamo, Milano e Sesto San Giovanni.
L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Piero Cattaneo (con la collaborazione del Comune di Bergamo e il sostegno di Fondazione Credito Bergamasco e grazie ad Associazione Abbonamento Musei), conferma i suoi intenti (promuovere la conoscenza dell’arte e delle tecniche ma anche realizzare una mappatura di artisti e luoghi) ma, in questa terza edizione, si rinnova, anche per far fronte alle restrizioni richieste dalla pandemia: invece di aprire, come di consueto, gli atelier di alcuni artisti, «abbiamo deciso — dice la presidente della fondazione Marcella Cattaneo — di creare un itinerario all’aperto per spingere, attraverso passeggiate guidate o libere ma anche attività con le scuole (gratuite ma su prenotazione al 3332698886), il pubblico a riappropriarsi del patrimonio artistico e degli spazi cittadini».
Ad aprire e chiudere il percorso ideale saranno le due opere di Mazzucchelli, una in largo Porta Nuova, «per provare — prosegue Cattaneo — a portare un po’ di leggerezza e un’altra visione in uno spazio che ha rappresentato, in foto, il dramma della città» vuota e ferita, l’altra in piazzetta Santo Spirito, dove dialoga con la «Discesa dello Spirito Santo» di Francesco Somaini. Nel mezzo le altre sculture che i bergamaschi potranno (ri)scoprire sono «Anima Mundi» di Ugo Riva, davanti al Palazzo storico del Credito Bergamasco, «Concetto di liberalità - Espansione» di Piero Cattaneo, sul retro dello stesso edificio, «Grande Cardinale» di Giacomo Manzù nel Parco della Scultura a Palazzo della Provincia, «Giroscopio» di Arnaldo Pomodoro e poi «Nudo seduto» e «Cariatide» di Alberto Viani a Palazzo Zanchi già Mazzola. In poche ore i gonfiabili hanno attirato l’attenzione. Molti passanti hanno già lasciato un nome, una dichiarazione d’amore, un pensiero. Lo ha fatto anche l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti che su«Bicono» ha scritto: «Mi pare l’ago di una gigantesca bussola (di cui avremmo un grande bisogno)».