Como esclusa dai fondi olimpici Stop a tangenziale e ferrovia
La Regione: non arriveranno i 78 milioni per ammodernare le infrastrutture
COMO I pendolari della ComoLecco perdono il treno olimpico. L’assegnazione a Milano-Cortina dei Giochi invernali 2026, con relativo stanziamento di fondi per opere e infrastrutture, aveva fatto ben sperare il Lario, che immaginava ricadute positive per la vicinanza alla Valtellina, sede di numerosi degli eventi in programma. Il brusco risveglio nei giorni scorsi, quando è stato presentato il piano degli interventi previsti e finanziati per l’appuntamento internazionale: Como non avrà neppure un euro dei 473 milioni a disposizione per la Lombardia a differenza, ad esempio, di Varese che ne avrà 100. Tra gli interventi per i quali erano attesi fondi, il completamento della tangenziale di Como, della Pedemontana e soprattutto l’ammodernamento della linea Como-Lecco. L’elettrificazione dei circa 37 chilometri della tratta — investimento previsto 78 milioni di euro — era una delle tre opere ferroviarie richieste dalla Regione per le
Olimpiadi 2026. Un intervento fondamentale per il rilancio di una linea sempre più utilizzata, che potrebbe diventare un collegamento anche con la Svizzera. L’elettrificazione permetterebbe infatti di avviare servizi ora inesistenti, a partire dal prolungamento su Lecco dei treni provenienti dalla Svizzera. La linea potrebbe inoltre essere utilizzata anche dai treni merci tra Chiasso e Lecco.
La mancanza di stanziamenti per il territorio comasco ha acceso il dibattito, che si è trasformato in un reciproco scambio di accuse tra i politici lariani. «Como è stata dimenticata dagli investimenti infrastrutturali per l’evento olimpico — ha denunciato Raffaele Erba, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle —. Dall’elenco delle opere da eseguire prima del 2026 manca innanzitutto l’investimento promesso per l’elettrificazione della Como-Lecco, inserita come infrastruttura strategica e per la quale sembrava si fossero trovate le risorse. Il sottosegretario della Lega Fabrizio Turba aveva assicurato pubblicamente che l’opera sarebbe stata inserita nella lista delle priorità». Immediata la replica di Turba: «La Como-Lecco è una linea ferroviaria dello Stato, della società statale Rfi che fa riferimento al governo, non alla Regione. La Lombardia ha più volte chiesto di inserire l’elettrificazione nel contratto di programma tra Rfi e ministero dei Trasporti ma ad oggi questo intervento non è incluso nel contratto». Da Roma è intervenuto il parlamentare del Carroccio, Nicola Molteni: «Presenterò un’interrogazione parlamentare urgente al ministro delle Infrastrutture per capire che fine abbiano fatto i 78 milioni di euro promessi, annunciati e garantiti per l’elettrificazione della linea ferroviaria». Il Pd replica con Angelo Orsenigo: «Il governo non ha mai annunciato l’elettrificazione della ComoLecco ma il possibile finanziamento del progetto subordinato alla decisione della Regione, di inserire la tratta tra le opere prioritarie».
Chiacchiere che fanno infuriare i pendolari. Il Comitato dei viaggiatori della ComoLecco attacca: «Siamo stufi del teatrino politico, vogliamo vedere le opere realizzate. Il territorio merita quest’opera, che è fondamentale anche per i frontalieri, perché grazie all’elettrificazione si potranno estendere i servizi Tilo dalla Svizzera verso la Brianza Comasca e Lecchese. La Regione intervenga».