Ucciso e murato nel residence Tradito dall’alibi Un altro arresto
Atradirlo è stato il suo stesso alibi. Perché Salvatore Tambè, 45 anni, si è sempre difeso sostenendo che il giorno dell’uccisione di Astri Lamaj (l’albanese strangolato a morte in una villetta di Muggiò a gennaio 2013, e successivamente fatto sparire in un pozzo del residence «Villa degli occhi», a Senago) lui era all’ufficio postale. Una versione che, secondo l’autorità giudiziaria, ora non regge più. L’uomo è stato raggiunto da ordinanza di custodia in carcere con l’accusa di omicidio. Secondo i carabinieri di Monza e di Caltanissetta, coordinati dal pm Rosario Ferracane, Tambè, attualmente sotto processo in Sicilia per accuse di associazione mafiosa, teneva immobilizzata la vittima mentre altri la strangolavano. Tambè è stato raggiunto dalla misura mentre si trovava ai domiciliari a Riesi (Cl), paese che in questa storia riveste un ruolo fondamentale, visto che le persone coinvolte risultano collegate al locale mandamento mafioso. Al ritrovamento del cadavere di Lamaj, avvenuto nel 2019 si è arrivati grazie alla collaborazione coi magistrati di Carmelo Arlotta, pregiudicato. Da quello spunto gli investigatori ricostruiscono un puzzle complicato, arrivando a individuare la mandante in Carmela Sciacchitano, 64 anni, mossa dal risentimento per essere stata lasciata dall’albanese, con cui aveva avuto una relazione. Nei suoi confronti il pm ha chiesto la condanna a 30 anni con l’abbreviato. Nello stesso processo rischia l’ergastolo un altro Arlotta, Angelo, e 12 anni il collaboratore Carmelo. Nello stesso procedimento erano state stralciate le figure di Giuseppe Cammarata e di Tambè. Quest’ultimo, che all’epoca del fatto gestiva un autoricambi a Muggiò, il giorno dell’omicidio aveva detto di avere delle commissioni da sbrigare in posta. I successivi riscontri degli inquirenti, però, lo avrebbero smentito, visto che le ricevute delle poste, che lui stesso avrebbe prodotto, riporterebbero orari incompatibili, secondo la ricostruzione degli investigatori, con il momento del delitto.